Pensare Ribelle

Piero Dorfles parla di noi Cervelli Ribelli

Solo questa notte e per puro caso ho visto questo video in cui Piero Dorfles parla di un mio libro, che in passato aveva già divinamente recensito. Il video risale al 2 aprile, giorno in cui tutto il servizio pubblico a modo suo partecipava alla giornata internazionale dell’obbligo di parlare d’autismo. Mentre ovunque mostravano storie edificanti, autistici prodigiosi, facilitati che parlano con la madonna…Il mio vecchio amico Piero, collega per decenni di storia Rai e vero amico personale, capace di esserlo a distanza e senza l’obbligo sociale della segnalazione periodica di verifica, ha contribuito con una sintesi assolutamente perfetta di quello che ho cercato di comunicare in un libro difficile e per me molto doloroso nel suo travagliato parto.


.


Sarà difficile spiegarmi, soprattutto senza che passi l’idea che stia semplicemente dando spazio a una recensione, seppur postuma rispetto all’uscita. Ci provo lo stesso: Piero è indubbiamente una delle più assolute esemplificazioni di cosa sia un intellettuale vero, mai stato ideologico o legato al grande  carrozzone che per vari decenni si è mosso tra Capalbio, Sabaudia, terrazze e terrazzini con vista alternata sul campidoglio e il cupolone. Piero ha respirato la stessa aria in famiglia dello zio Gillo e per quanto abbia potuto e ancora può ha sempre rappresentato nella Rai, che al massimo lo ha tollerato, un avamposto di lucidità e spregiudicatezza di pensiero. Ora ha un ruolo importante nell’ultimo programma di vera cultura per ragazzi che resiste su Rai3. Ebbene Piero il 2 aprile ha sintetizzato in maniera mirabile un concetto che ci tengo a trascrivere per intero, ma solo perchè chi lo leggerà potrà fare tranquillamente a meno di sorbirsi il mio libro; quello che avrei voluto comunicare è tutto qui il resto e semplice riempitivo. Peccato che a Piero non è stato mai dato più di uno strapuntino, anche qui è come fosse il ripetente nella classe della maestrina Cucciari, che lo guarda accigliata mentre parla di cervelli ribelli, come se rubasse tempo a quel rigore  alla rai educational della sua scaletta.


ESISTONO NORMALITA’ ABNORMI

Siccome abbiamo parlato della giornata dell’autismo io, pur non essendo una recentissima novità editoriale, non posso non citare questo libro di Gianluca Nicoletti  che si intitola “io figlio di mio figlio” pubblicato da Mondadori. Nicoletti, noto giornalista, ha un figlio autistico, con il quale convive e soprattutto per il quale spera di riuscire a immaginare un futuro che non sia quello di un terribile istituto. Quello che racconta in questo libro è di come lui, a un certo punto, si sia reso conto, di avere molte cose in comune con questo figlio autistico e, fatta una serie di analisi, scopre di esserlo anche lui. Questa cosa, pur essendo Nicoletti un autistico ad alto funzionamento, come si dice con una definizione orribile, quindi intelligente e capace di vivere nel nostro mondo, ci dice anche che esistono delle normalità abnormi, e cioè: noi non siamo tutti normali e ci sono persone che portano dietro di sé qualcosa che ha a che fare con una dimensione di estraneità alle regole che a volte li rende anche eccezionali ma non necessariamente capaci di vivere in modo normale con gli altri. Ecco io penso che questo libro racconti qualcosa che ha a che fare con il destino di tutti, perchè tutti abbiamo almeno una piccola vena di anormalità dentro a noi. Essere capaci di conviverci è già difficile, che gli altri siano capaci di convivere con quello che  non è perfettamente uguale a loro è difficilissimo. La realtà è che noi abbiamo qualche difficoltà ad ammettere che noi non si sia normali e che quelli che noi non consideriamo normali abbiano diritto alla stessa attenzione che chiediamo per noi. 

 

Gianluca Nicoletti

Giornalista, scrittore e voce della radio nazionale italiana. E' presidente della "Fondazione Cervelli Ribelll" attraverso cui realizza progetti legati alla neuro divergenza. E' padre di Tommy, giovane artista autistico su cui ha scritto 3 libri e realizzato due film.

Lascia un commento

Pulsante per tornare all'inizio