Stiamo costruendo un “HubLab” per noi “Cervelli Ribelli”
Lo avevamo detto che il posto per sperimentare il nostro modello l’avremmo trovato? Infatti ce lo siamo comprato e ora lo stiamo ristrutturando. Non ne potevamo più di anticamere, promesse e prese per il naso. Non è stata una passeggiata, chi scrive in questa avventura ha investito tutto il frutto del suo lavoro di quasi quaranta anni. E’ un anno che ne parliamo qui, ma da due mesi abbiamo cominciato i lavori di recupero.
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Il posto è un locale di 160 mq accatastato come laboratorio artigiano, si trova nel primo Municipio di Roma e praticamente a due passi dalla Cupola di S. Pietro. I lavori di recupero certamente sono importanti e onerosi. Il locale era in completo stato d’abbandono, totalmente fatiscente e con grossi problemi di umidità e infiltrazioni. E’ stato necessario un grosso lavoro di isolamento e risanamento. I servizi sono stati demoliti e ricostruiti ex novo secondo le normative di accessibilità per persone disabili. Tutti gli impianti vanno completamente rifatti a norma, come pure il sistema di climatizzazione e ricambio dell’aria. Nella massima trasparenza informiamo che il locale è costato 200k, è stato dato in comodato alla Fondazione Cervelli Ribelli Onlus che per la ristrutturazione dovrà trovare almeno altri 100k. Ci teniamo che tutto sia perfettamente in regola e con il massimo di sicurezza e confort possibili.
SIAMO PARTITI DA QUI
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Il progetto di ristrutturazione è semplice e razionale. L’idea sarebbe quella di un luogo polifunzionale dove, oltre che ospitare un atelier d’arte, fosse possibile svolgere attività laboratoriali, corsi di formazione, promuovere iniziative di aggregazione sociale. Tutto girerà intorno a un hub multimediale, da cui si “trasmetterà” via audio e video, si creeranno connessioni, si metteranno in contatto realtà e testimonianze anche lontane tra loro. Insomma sarà un laboratorio all’insegna dell’innovazione tecnologica, che dovrà lavorare (e dare lavoro) per creare occasioni di scambio di esperienze e formazione qualificata a distanza.
In questo posto avranno modo di trovare uno scopo per la loro vita quotidiana persone neurodiverse adulte, anche cervelli nella norma, purché siano funzionali all’integrazione e inclusione sociale e lavorativa dei più fragili. Questo era in sintesi l’idea che avrebbe ispirato la nostra prima ricerca di un”“Insettopia” possibile e poi della disperata battaglia con il Comune di Roma per poter sperimentare al “Casale delle arti e dei mestieri”. Nessun rancore, noi ci abbiamo provato, hanno fatto muro, ci riproviamo da soli.
QUESTO DOVREBBE ESSERE IL NOSTRO HUBLAB
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Siamo già abbastanza avanti con il recupero, ma il risultato finale solo alla fine…Salvo per chi ci darà una mano
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Naturalmente un aiuto di qualsiasi tipo e in qualsiasi forma sarebbe il benvenuto
Non abbiamo finora promosso iniziative solidali per sostenere il nostro progetto. Abbiamo preferito cominciare senza chiederci se avessimo in casa le risorse necessarie per finire, le difficoltà ci sono per tutti, almeno questo ci hanno risposto le due o tre realtà legate all’edilizia a cui avevamo chiesto di collaborare alla ricostruzione, magari agevolandoci nella fornitura di loro prodotti. A tutt’oggi ci stiamo autofinanziando, il cantiere lavora da due mesi, siamo circa a un 50% delle opere necessarie per iniziare a mettere un piede dentro alla struttura. Poi serviranno gli allestimenti, la tecnologia audiovisiva, gli arredi ecc.
Nel pdf scaricabile qui sotto abbiamo sintetizzato la storia di tutta l’opera e i suggerimenti di come poterci sostenere. E’stato fatto proprio per le aziende che trattano prodotti necessari alla nostra “fabbrica” e potenzialmente disponibili a progetti di Corporate Social Responsability. Chi avesse qualche idea può scriverci o farlo circolare nel giro dei suoi contatti.