Buco Nero

Disabile psichica di 15 anni abusata per mesi dall’uomo che doveva occuparsi di lei

Una ragazzina disabile mentale è stata vittima di violenza sessuale, da parte della persona a cui la famiglia l’aveva affidata. Non troverete alcuno che, su questo orribile fatto di cronaca, si prenderà la briga di aprire una discussione. Ci sono tutti gli elementi ricorrenti di uno scenario che abbiamo qui più volte descritto; ricordiamo che le occasioni di subire molestie e  violenze sessuali sulle donne disabili psichiche sono in misura doppia rispetto ogni altra donna.

I NOSTRI APPROFONDIMENTI SULLA VIOLENZA SESSUALE A DONNE DISABILI PSICHICHE

In questo caso poi oltre le costanti più schifose (l’uomo dice che lei fosse fosse consenziente…A 15 anni e disabile psichica!) appaiono elementi che rendono il caso ancora più degno di essere discusso: la bambina è stata affidata a un vicino perché in Dad e quindi impossibilitata ad andare a scuola, la famiglia di stranieri probabilmente non aveva sufficienti strumenti per accedere ai sostegni pubblici che avrebbero potuto rendere meno probabile l’affido “improvvisato” e forse  la violenza (assistenza domiciliare indiretta con personale formato). Riportiamo la notizia nella sua stringata crudezza del lancio d’agenzia Ansa di ieri.

Ha abusato per almeno 4 mesi di una ragazzina di 15 anni, disabile fisica e psichica, mentre lei doveva seguire nella sua stanza corsi della didattica a distanza e sua madre, che lavora come badante, non era in casa. L’uomo, un 47enne che con la sua compagna aveva preso in affitto una camera nell’abitazione della madre della ragazza, e’ stato arrestato oggi per violenza sessuale aggravata dalla Polizia locale, su disposizione del gip di Milano Giulio Fanales, nelle indagini dell’aggiunto Letizia Mannella e del pm Alessia Menegazzo.

L’inchiesta sugli abusi terribili ai danni della ragazzina invalida e’ scattata dopo una segnalazione dell’ospedale dove la 15enne era stata portata dalla madre di origine sudamericana, che ha anche denunciato l’accaduto. La donna usciva per andare a lavorare come badante e l’uomo, quando anche la sua compagna era fuori casa, diceva che avrebbe aiutato la 15enne a seguire la ‘dad’ e, invece, proprio in quelle ore, tra novembre e febbraio scorso, commetteva la violenze. Per il gip, il 47enne, finito in carcere, ha dimostrato “la massima determinazione nelle aggressioni sessuali”, approfittando della “inferiorita’ psichica e fisica” delle minore. Disposto il carcere per il “pericolo di reiterazione” del reato. 

A quanto si e’ saputo, il 47enne ha provato a difendersi non negando le violenze sulla ragazzina ma sostenendo che la madre fosse d’accordo. Le indagini, invece, hanno dimostrato che la donna aveva bisogno, ovviamente per motivi economici, di andare a lavorare e cosi’ la ragazzina rimaneva in casa da sola e quell’uomo si era proposto di aiutarla. Per il giudice, il 47enne, date le “modalita’” degli abusi in serie, se in liberta’ o anche ai domiciliari potrebbe commettere violenze dello stesso genere. 

 

Redazione

La redazione di "Per Noi Autistici" è costituita da contributori volontari che a vario titolo hanno competenza e personale esperienza delle tematiche che qui desiderano approfondire.

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