Buco Nero

Dopo Roma a Foggia e a Licata altri due episodi di violenza a danno di disabili

Il giorno seguente alla notizia della ragazzina disabile picchiata a Roma da una ventina di suoi coetanei altri due episodi di violenza a danno di persone disabili. A Foggia due persone sono state arrestate per aver sequestrato e torturato  un  disabile. A Licata due 14enni sono stati accusati di avere torturato 3 disabili.

Gli hanno messo un guinzaglio al collo, per poi sequestrarlo e portalo in una casa di campagna dove lo hanno picchiato violentemente con mazze e una bottiglia in vetro. La vittima di queste brutali torture e’ un giovane 25enne con disabilita’ psichica colpevole, secondo i suoi due aguzzini, di aver rubato loro un cucciolo di cane, un Border Collie. Mentre il giovane inutilmente si professava innocente, i due si accanivano su di lui e gli dicevano: “ora fai tu il cane”. Sono pesanti le accuse nei confronti di Pasquale Lebiu di 40 anni e della convivente Filomena Cotugno di 43, entrambi di Manfredonia arrestati dalla polizia su ordinanza del Gip del Tribunale di Foggia Margherita Grippo, per i reati di tortura aggravata, sequestro di persona e lesioni aggravate in concorso. Lui si occupa di commercio ittico, lei e’ casalinga.

Gli episodi di violenza si sarebbero consumati tra il 18 e il 19 marzo scorso. A quanto si apprende il ragazzo che abita nelle vicinanze dei due indagati in una zona di campagna a nord di Manfredonia, avrebbe subito un primo pestaggio il 18 marzo, ma per paura di ripercussioni non era neppure andato in ospedale a farsi medicare. Non contenti i due aguzzini il giorno seguente sono andati a prenderlo a casa. Gli hanno messo un guinzaglio al collo costringendolo a salire sulla loro auto per portarlo nel loro casolare di campagna. Li’ – ricostruisce la polizia – lo hanno dapprima immobilizzato, legandogli le mani dietro la schiena. Poi hanno iniziato a picchiarlo con una mazza ed una bottiglia rotta, colpendo ripetutamente alla schiena, alle gambe e al capo. Ad soccorrerlo e’ stato un passante che ha trovato il 25enne riverso per strada in uno stato di incoscienza e ha chiamato la polizia. In ospedale lo hanno medicato e giudicato guaribile in dieci giorni. Era in forte stato di choc, cio’ nonostante ha trovato la forza di denunciare l’accaduto. Pare che dopo la prima aggressione, il padre del giovane abbia inutilmente tentato di risolvere la questione offrendosi di risarcire i conviventi.

Gli altri episodi di violenza contro disabili si sono verificati a Licata (Agrigento) dove due 14enni sono stati collocati in comunità di recupero sulla base di una misura cautelare emessa dal gip di Palermo. Sono accusati, insieme con altri tre maggiorenni gia’ arrestati, di avere per mesi crudelmente bersagliato persone indifese “procurando loro , con violenze e gravi minacce sofferenze fisiche e psichiche, nonché ledendo la loro dignita’”. Molti degli episodi venivano ripresi con i cellulari e pubblicati sui social network, con lo scopo di “deridere le vittime”. Video che erano stati cancellati, ma poi recuperati dai carabinieri. In una occasione, i due 14enni sono entrati di notte, con quattro maggiorenni, in casa di una delle vittime: hanno immobilizzato l’uomo che dormiva comprimendogli la testa con il piede e il collo sino quasi a soffocarlo, gli hanno tagliato i capelli con un rasoio elettrico cercando anche di bruciargli i capelli e la pelle con un accendino e una sigaretta. La baby gang ha anche aggredito a bastonate un ex assessore comunale nella villa Regina Elena di Licata che aveva rimproverato giovani perché stavano distruggendo un tabellone. L’uomo ha riportato la frattura di un dito della mano e un trauma cranico con un pericolo di sfregio permanente alla fronte.

Redazione

La redazione di "Per Noi Autistici" è costituita da contributori volontari che a vario titolo hanno competenza e personale esperienza delle tematiche che qui desiderano approfondire.

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