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Mototerapia. I professionisti sanitari sollevano dubbi sul ddl approvato alla Camera

La Federazione che rappresenta 18 professioni sanitarie e 160.000 professionisti (Fno Tsrm e Pstrp) solleva dubbi sulla “mototerapia” ed evidenzia che una delle principali preoccupazioni riguarda l’ampio ricorso al termine “terapia”, sia nella denominazione che all’interno del documento stesso. “Questa scelta rischia di sminuire il ruolo e l’identità dei professionisti sanitari della riabilitazione, esperti nel trattamento delle disabilità, e di confondere i cittadini quando viene associata ad attività non strettamente sanitarie”.

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Nel contesto del dibattito che ha accompagnato l’approvazione del disegno di legge sulla promozione della mototerapia alla Camera dei Deputati, la Federazione nazionale degli Ordini TSRM e PSTRP esprime preoccupazioni in merito al DDL 1037.

La FNO TSRM e PSTRP, che rappresenta 19 profili sanitari e oltre 160mila professionisti, pone l’accento su alcune questioni fondamentali, con l’obiettivo di proteggere gli interessi dei professionisti da un lato, e il benessere degli assistiti e delle loro famiglie dall’altro.

In questo senso la FNO TSRM e PSTRP ha inviato una nota alla Commissione permanente Affari sociali, sanità, lavoro pubblico e privato, previdenza sociale del Senato della Repubblica – destinataria del provvedimento – rendendosi disponibile a chiarire la propria posizione e auspicando un urgente confronto in merito al disegno di legge.

Nella nota, la Federazione nazionale evidenzia che una delle principali preoccupazioni riguarda l’ampio ricorso al termine “terapia”, sia nella denominazione che all’interno del documento stesso. «Questa scelta rischia di sminuire il ruolo e l’identità dei professionisti sanitari della riabilitazione, esperti nel trattamento delle disabilità, e di confondere i cittadini quando viene associata ad attività non strettamente sanitarie».

Inoltre, all’interno del DDL si prevede di promuovere la mototerapia a livello nazionale. «Ciò appare paradossale, soprattutto se si considerano le carenze strutturali esistenti nel Sistema sanitario nazionale, che spesso non garantisce nemmeno il numero adeguato di professionisti necessari per i servizi di riabilitazione. Problematica che si perpetuerebbe rispetto alle difficoltà nel garantire prestazioni sanitarie adeguate sul territorio nazionale, spingendo i cittadini a migrare verso altre Regioni, in cerca di cure adeguate, con gravi inconvenienti e costi aggiuntivi per i singoli e la comunità».

Nel disegno di legge si fa ricorso al termine “linee guida” che secondo la FNO TSRM e PSTRP «si pone al di fuori del contesto tecnico-scientifico e non conforme a garantire la qualità e l’attendibilità delle pratiche sanitarie». Nella nota della Federazione nazionale si chiarisce che «è importante comprendere che l’intervento riabilitativo non è un semplice complemento al percorso di cura, ma fa parte di un processo più ampio e dinamico di presa in carico della persona assistita».

In conclusione, la FNO TSRM e PSTRP auspica un’apertura verso un dialogo costruttivo con la politica, affinché possa contribuire al dibattito e favorire una maggiore consapevolezza e riflessione dell’impatto che tale disegno può portare.

(da Quotidiano Sanità)

Gianluca Nicoletti

Giornalista, scrittore e voce della radio nazionale italiana. E' presidente della "Fondazione Cervelli Ribelll" attraverso cui realizza progetti legati alla neuro divergenza. E' padre di Tommy, giovane artista autistico su cui ha scritto 3 libri e realizzato due film.

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