“E comunque qua dentro metà delle mamme invoca la supercazzola del vaccino maligno. Una è convinta di guarire il figlio col latte di riso. Bisogna fare qualcosa…”
Questo mi ha scritto poco fa una mia amica, che aveva portato il suo bambino a fare delle valutazioni in un centro di neuropsichiatria infantile per un ritardo nel linguaggio. E’ evidente che sono le chiacchiere delle altre mamme, che lei ha intercettato nei due giorni passati in sala d’ aspetto. Tutte donne con bambini che hanno problemi del neurosviluppo e, mentre i medici se ne occupano, si condividono le reciproche scoperte di quella che chiamano “medicina non ufficiale”, che naturalmente guarisce chiunque, autistici compresi.
E’ evidente che la fancazzola fantautistica sia nell’aria in questo periodo in cui si è tornato a parlare poco di autismo, soprattutto nei termini corretti di terapie consigliabili, di diagnosi precoce, di linee guida, di legge, di scuola. Da un paio di giorni io pure vengo tartassato da amici che, animati dalle migliori intenzioni, mi indicano con pudore e delicatezza un link , convinti di segnalarmi qualcosa che potrebbe essere utile per Tommy.
Purtroppo si tratta di una riproposizione della tipica leggenda fantautistica del miracolo delle mamme guaritrici. In questo caso è una storia che circola in rete da un paio di anni, qualcuno evidentemente ora l’ ha tradotta in italiano e messa in circolo. A me l’ hanno segnalata nel sito di un naturopata (dove riappaiono anche gli anatemi sui vaccini che fanno diventare autistici).
Il titolo è un classico acchiappa attenzione: “Mamma guarisce la bimba autistica di tre anni”. La mamma è una biochimica che sostiene di aver scoperto che la causa dell’autismo sarebbe nel glutammato monosodico, un esaltatore di sapidità che usano nell’industria alimentare e che mettono a litri nei ristoranti cinesi, per cui a molti mangiare cinese equivale a diarrea fulminante.
Questa mamma ha iniziato una terapia fatta in casa sulla sua bambina; prima facendole mangiare frutta e verdura e integratori, poi sottraendole latticini e glutine. Infine togliendole tutti i cibi che contengono glutammato, come i dadi da brodo, patatine ecc. Ora naturalmente la bambina che era autistica parla e si comporta come una qualsiasi neurotipica.
La mamma assieme al papà, anche lui scienziato in quanto biologo molecolare, hanno quindi fondato un’associazione senza scopo di lucro per rendere le persone consapevoli di un’alimentazione più sana. Nel sito dell’ associazione però vendono i loro prodotti dietetici, quanti li acquisteranno sperando di far guarire autistici? Quanti perderanno tempo e denaro che potevano usare per far apprendere preziose autonomie ai propri figli?
Tra i post di commento poi si fa avanti un signore che fornisce telefono, indirizzo e sito della sua attività. E’ un medico… dietologo nutrizionista, psicologo psicoterapeuta, sessuologo, ipnologo, scrive che negli ultimi 10 anni ha trattato tre pazienti autistici con una dieta salutistica arricchita da vitamine, sali minerali, acidi grassi polinsaturi, ma soprattutto con una “Psicoterapia coadiuvata dall’ipnosi terapia vigile regressiva d’età alternata da ipnosi immaginativa atta a risolvere le crisi di panico e i comportamenti compulsivi.
Il dottore per mezzo dell’Ipnosi ha poi capito che i pazienti: “avevano introiettato eventi frustranti subiti dalla propria madre durante la gravidanza.” Così i casi, oltre che con le diete, si sono risolti anche grazie a una comunicazione corporea sensoriale fatta di abbracci, carezze, baci, ecc.
Per chiudere la rassegna ecco, sempre in questi giorni, che mi viene segnalata da entusiastici genitori la fancazzola delle fancazzole: “Bambino autistico riesce a parlare dopo solo due giorni grazie all’olio di cannabis” . La foto mostra il piccolo (ex) autistico Kalel Santiago portoricano di 9 anni che non aveva mai parlato prima ma che ora riesce a dialogare correttamente!
Qualcuno infatti ha messo in mano ai genitori una bottiglietta di olio di cannabis spray da somministrare per via orale, come i farmaci per il mal di gola. Miracolo!!!. Kalel ha detto: “Amo mi mama” e da allora pare non sia più autistico, ma parla come tutti.
Sotto all’articolo naturalmente lo store dell’ e-commerce con l’ offerta di prodotti derivati di cannabis, che è possibile acquistare on line per far parlare anche i propri autistici.