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L'autismo in un cartone. Fatto dai genitori

strega

Avete mai visto questo video? Ha già qualche anno, ma mi è capitato davanti agli occhi solo qualche giorno fa. L’ho guardato e l’ho trovato bello: delicato, incisivo, capace di “arrivare”, come si dice in questi casi. Nella sua semplicità, è capace di raccontare l’autismo anche a chi non ne sa nulla: a un bambino, soprattutto, visto che si tratta di un cartone. Mi sono incuriosita, sono andata a vedere i credits e ho scoperto che dietro quel lavoro ci sono tre genitori di bambini autistici: il regista e disegnatore Giampiero Randazzo, socio fondatore della Grafimated Cartoon di Palermo e gli autori dei testi, Matteo Lo Bianco e Tiziana Leggio. “Io sono il papà di un bel bimbo di otto anni e mezzo autistico – mi racconta Giampiero – e gli sceneggiatori hanno anche loro un ragazzo con autismo.


 

 

Ci siamo conosciuti nella sala d’attesa dell’ambulatorio dove portiamo i nostri ragazzi per le terapie comportamentali.

Parlando delle nostre attività, sono venuto a sapere che Matteo stava cercando di realizzare un piccolo video, che raccontasse e spiegasse con una fiaba che cos’è l’autismo. Tiziana, sua moglie, che è insegnante, aveva già scritto il testo, da utilizzare per la didattica a scuola: il progetto mi è piaciuto e ho cominciato a lavorarci”.

E’nato così’ questo cartone: dall’incontro tra genitori in sala d’attesa e dal desiderio condiviso di raccontare al mondo cos’è quella cosa che si chiama autismo: di raccontarlo ai bambini, soprattutto, a partire da quelli con cui la mamma-insegnante lavora ogni giorno.

E così i tre si sono messi al lavoro, coinvolgendo anche l’altra figlia della coppia, ingaggiata come voce narrante. Alessandra Ragusa ha curato la scenografia, mentre un gruppo di insegnanti di sostegno dell’istituto Gaetano Salvemini di Palermo ha fornito supporto, consulenza, esperienza. Un team ricco, insomma, che si è messo al lavoro per raccontare, nel modo più semplice e chiaro, una cosa complicata come l’autismo. “Non ho parole per raccontare tutte le emozioni che mi hanno accompagnato durante la lavorazione”, conclude i regista. Ma questa piccola poesia animata lo dice meglio di tante parole.

 

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