Cosa fare

Tre autistici al bancone del bar. Ad Ostia si impara

barman2_1600x1060Un autistico al bancone del bar

Non un’occupazione qualsiasi, ma una vera e propria professione, con competenze e capacità  che non tutti possono vantare: è quella che Anffas onlus intende garantire ai 6 ragazzi con disabilità intellettiva – 4 ragazzi e due ragazze – che, da qualche giorno, stanno frequentando il corso per barman a Ostia. Hanno tutti tra i 17 e i 30 anni.

Tre di loro sono autistici “ad alto funzionamento”

Termineranno la formazione il 22 dicembre, poi svolgeranno un tirocinio di un mese e successivamente l’auspicio è che trovino un lavoro, grazie alle competenze acquisite come barman banchisti bar. “L’obiettivo – spiega Anffas – è formare personale qualificato e arrivare a un inserimento lavorativo stabile, come peraltro previsto dalla legge 68/99 sulle ‘norme per il diritto al lavoro dei disabili’, totalmente ignorata purtroppo in Italia”. Il corso nasce all’interno dell’agenzia per l’inserimento lavorativo delle persone con disabilità, aperta da Anffas in uno stabile confiscato alla mafia nel X municipio e divenuta sede di una serie di corsi di formazione per migliorare le competenze dei ragazzi con disabilità intellettiva o relazionale.

Come funziona e cosa si impara

barman1_1600x1199Ed ecco come si articolerà il corso: innanzitutto, dal punto di vista organizzativo, le lezioni si svolgono il martedì e il venerdì dalle 16.45 alle 18.45. Per quanto riguarda contenuti e le materie d’insegnamento, la prima parte servirà per acquisire le competenze di base per il lavoro di banchista e cameriere di sala: preparare un caffè, servire ai tavoli, riempire il bicchiere, accogliere il cliente secondo i canoni del ‘ricevimento’ e del ‘bon ton’. Il corso intermedio servirà a familiarizzare con le macchine da lavoro: la macchina da caffè professionale, il macinadosatore, la lavastoviglie, l’addolcitore. Gli allievi impareranno inoltre a pulire e mantenere gli apparecchi e gli strumenti di lavoro. Il corso avanzato farà poi acquisire competenze specifiche del mestiere: stare al banco, accogliere la domanda del cliente, montare il latte, preparare e servire orzo, tè, ginseng. L’aspirante barman imparerà inoltre a preparare bevande alcoliche e analcoliche, acquisirà conoscenze sulla gastronomia, sulla qualità del caffè e del servizio e imparerà a lasciare il proprio spazio pulito e in ordine alla fine del servizio.

“I contenuti formativi e informativi saranno veicolati da formatori e da tutor che fungeranno da modello di comportamento per i ragazzi – spiega l’assistente sociale coordinatrice Patrizia Trivellato, referente per l’Agenzia Lavoro per le persone con disabilità dell’associazione -. Fondamentale sarà sviluppare in loro le capacità di apprendere dagli altri e dai propri errori e il concetto di ‘saper fare’ con ‘responsabilità’. Sarà proprio il saper fare ad accrescere la consapevolezza personale e quindi fiducia e autostima. Le competenze e le abilità acquisite, spendibili sul mercato del lavoro, saranno verificate attraverso la somministrazione di griglie valutative, all’inizio del percorso e al termine di ciascuno dei tre step previsti, valutando nel concreto la possibilità di accedere al corso successivo per il raggiungimento degli obiettivi previsti. Tutto questo per il conseguimento di un reale attestato, immediatamente utilizzabile dai ragazzi nel tessuto lavorativo locale”.

Lavorare migliora la vita. A tutti

barman4_795x1200“Grazie al recente studio ‘Matrici Ecol
ogiche’, condotto da 13 sedi Anffas in tutta Italia su 1.298 persone con, oggi abbiamo oltre duemila database informatizzati con tutta una serie di informazioni – spiega il presidente di Anffas Ostia onlus, Ilde Plateroti -. Non solo gli aspetti sanitari o clinici del singolo utente, ma anche le loro aspettative e desideri. Quei desideri hanno dimostrato che chi svolge attività lavorative conduce livelli di vita significativamente migliori rispetto a chi non ne ha. E che la quasi totalità delle persone con disabilità vuole un’occupazione e raggiungere la propria autodeterminazione proprio attraverso un lavoro. Per questo abbiamo puntato sull’inserimento lavorativo dei nostri ragazzi attraverso la creazione di un’agenzia lavoro e di corsi di formazione. L’inserimento lavorativo delle persone con disabilità con alto e medio funzionamento consentirà inoltre di poter liberare risorse economiche e servizi per persone con disabilità grave che non possono aspirare a una occupazione”.

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