I #teppautistici oramai sono un brand
Del teppautismo abbiamo fatto una regola di vita per i nostri ragazzi. Dell’ orgoglio di non volerli condannare a uno stato perennemente angelico abbiamo fatto un metodo. Per questa ragione i nostri giuggioloni saranno d’ora in poi e in ogni loro manifestarsi chiamati da tutti noi #teppautistici vale a dire autistici con il diritto di essere giustamente scavezzacolli come è possibile esserlo per qualsiasi altro ragazzo della loro età.
Dovranno poter far festa, divertirsi, frequentare strade, piazze e locali. I nostri ragazzi vanno a cavallo, nuotano, vanno in barca, giocano a rugby, tirano di scherma, praticano WinTzun, corrono, saltano, suonano…Perchè dobbiamo sempre immaginarli come carcerati che infilano perline o fanno lavoretti con turaccioli, mollette e avanzi di stoffa?
Ora i #teppautistici saranno stampati ovunque, presto avrete a disposizione gli irrinunciabili gadget del #teppautismo che segneranno l’ uscita dei nostri figli dal limbo delle commiserazioni, dei piagnistei, delle anime belle che ci ha dato in dono la provvidenza. Li vogliamo #teppautistici e felici non santi fanciulli e rinchiusi!!!
SEGUI DA QUI LE GESTA DEL TEPPAUTISMO MILITANTE
L’ autore del nostro logo è GIUSEPPE MAURIZIO LAGANA’
un grande artista italiano che ci ha fatto un immenso regalo!!!
Il teppautismo deve a lui il suo glorioso vessillo!!!
GRAZIE!!!!
Giuseppe Maurizio Laganà, milanese, dopo l’Accademia d’Arte, diventa uno dei più stretti collaboratori di Bruno Bozzetto, collaborando con vari apporti (animatore, art director, autore di scenografie) ai tre storici lungometraggi realizzati da Bozzetto: West and Soda, Vip – Mio fratello superuomo e Allegro non troppo. Come autore ha firmato da regista film d’autore, videoclip, serie TV, lungometraggi e produzioni d’animazione: Pixnocchio, Buongiorno Italia, Sandokan 2, L’ultimo dei Mohicani, Fahrat, Kim. Nel 1997 ha diretto la trasposizione di Lupo Alberto, notissimo personaggio di Silver, realizzandone 2 serie da 6’30 x 26 ep in animazione. La serie “Spaghetti family”, ideata da Bozzetto e diretta da Laganà, nel 2003 viene premiata al Festival Cartoons on the Bay come migliore serie d’animazione family. Piů recentemente, ha diretto due lungometraggi per i piccolissimi: Felix Il coniglietto giramondo e Felix il coniglietto e la Macchina del tempo. Fra i suoi lavori recenti ancora inediti, vedremo prossimamente sulle reti Rai, le serie TV di Moose (6.30 x 52) e L’isola del tesoro (26 x 26), quest’ultimo interamente in 3D animation. Parallelamente, è stato attivissimo come grafico, illustratore e fumettista, esprimendo una grande sensibilità verso il mondo dei bambini specialmente attraverso le pagine del Corriere dei Piccoli, ma ricca anche di immagini per campagne pubblicitarie nazionali, Illustrazioni per riviste indirizzate ad un pubblico adulto compresi fumetti per Linus, Corriere della sera, Cosmopolitan ed altre testate.
TUTTO EBBE ORIGINE DA QUESTE FOTO
scattate dall’ impareggiabile
Vegano Tatuato Scrittore Poeta
Tommy e il suo amico Bobo si atteggiano a gioventù bruciata. Le foto da figli della teppa sono uno scherzo dei loro educatori, che li hanno portati in giro per locali. Ne ho pubblicate due o tre su Facebook e subito è partito il coro delle vestali inorridite…Come? Con la sigaretta in bocca…Con la bottiglia di birra in mano e lo sguardo strafatto? Con i beveroni da superalcolico in sordidi locali invece che a nanna nel lettino di casa….
Non me la sono sentito di specificare con troppa sollecitudine che le sigarette sono di cioccolata, come quelle che i bambini piccoli trovano nella calza della Befana, Tommy e Bobo sono quasi maggiorenni e preferisco immaginarli consapevoli del loro atteggiamento da teppautistici, fieri della sigaretta a mezza bocca, della bottiglia di Corona, del Margarita sul tavolaccio della locanda.
Poveri ragazzoni condannati a un perenne stato angelico. Possenti come lottatori, ma cui non è permesso lo stravizio. Con quello sguardo enigmatico da sciupafemmine altezzosi non conosceranno mai la vertigine di una sbornia, la leggerezza dopo la deboscia, la perdizione etilica. Tommy storce la bocca solo a sentire l’ odore della birra, Bobo preferisce l’ acqua minerale al Tequila. Non fumeranno mai di nascosto, non saranno costretti a nascondere la fiatata alcolica, nessuno li vedrà mai fuori di senno se non perché di natura già felicemente dissennati a vita.
La loro impeccabile pantomima da beoni incalliti sembra volerci illudere che possiamo anche lasciarli andare, vorrebbero dirci che è arrivata l’ora che anche loro facciano le ore piccole, scolino bottiglie, disperdano i pensieri nelle spire di fumo, sbocconcellino famelici le ore della notte, tentatrici ambigue e ruffiane. Soprattutto che lo facciano con persone della loro età, con cui condividere affanni, passioni, perfidie e ore ignave generosamente regalate al tempo dei loro capelli folti e muscoli da saltimbanchi. Di sicuro vorrebbero scrollarsi di dosso ogni badante, accompagnatore, educatore, genitore, insegnate, medico, pedagogo, prete.
A loro non importa essere santi, anche loro avrebbero diritto di meritarsi un po’ di purgatorio per essersi lasciati azzannare dalle fugaci compagnie della giovinezza, saporite o crudeli che siano. Quanto mi piacerebbe poterli lasciare liberi di vivere anche ogni lato oscuro dell’essere follemente giovani, ma so bene che per la follia scavezzacolli che sempre li accompagnerà, ogni loro libertà non potrà mai essere altro che vigilata.