Il primo monopattautistico
Non abbiamo fatto in tempo a lanciare il grande esperimento dei teppautistici in monopattino che Irene, madre di Tommaso ci scrive e ci racconta della sua esperienza di monopattinatrice. Lei già allena il suo teppautistico allo Stadio dei marmi, esattamente nel posto dove già pensavamo di fare il nostro esperimento. Presto presto….
Leggendo ieri la lettera della signora Maria Turra del progetto Footbike mi si è aperto il cuore: il monopattino è da molti anni l’amore indiscusso di mio figlio Tommaso che lo pratica due volte a settimana allo stadio dei Marmi, nella parte superiore, insieme ad Antonella, che potremmo definire con un termine riduttivo la sua personal trainer perché è molto di più: un’amica, una delle persone preziose che abbiamo incontrato sul nostro non facile cammino. Oltre a far fare a Tommaso ginnastica e attività sportiva gli ha insegnato tante cose.
La costante, comunque, in questo spazio ginnico è da sempre il monopattino. Tommaso sa anche andare in bicicletta, gli ha insegnato il padre con cui va, con il favore della stagione, a fare lunghe corse sulla ciclabile. Ma il monopattino non si batte, è stato da subito il suo “gioco” preferito e noi genitori di autistici sappiamo bene quanto poco loro amino i giochi nel senso tradizionale del termine. Anche adesso che ha 26 anni e un fisico da rugbista non potrebbe rinunciarvi. Oltretutto ormai e facile reperire monopattini da adulti, anche per i nostri ragazzoni in carne: io ne ho acquistato uno in un noto negozio di articoli sportivi dopo aver visto sul sito tutta la linea adulti che regge anche 100 chili. Sono pieghevoli e facilmente trasportabili, leggeri e non troppo dispendiosi.
La dinamica del monopattino ha aiutato Tommaso a coordinare i movimenti in maniera sorprendente. Come potete vedere dalle foto allegate non solo ci va con qualunque tempo, usando anche l’ombrello, ma con l’aiuto di Antonella, è riuscito a mettere in piedi questo slalom tra i birilli con palleggio mentre va sul monopattino. E’ vero, il monopattino è uno strumento di uso semplice, facilmente governabile e meno impegnativo e pericoloso di uno skateboard o dei pattini, provati anche quelli, ma senza molto successo. Il giro in monopattino è sia il premio che l’incentivo, la libertà e la regola di ritornare al punto di partenza senza fermarsi, la capacità di calibrare la spinta, la soddisfazione di “guidare” qualcosa con un margine di rischio estremamente basso, sicuramente meno impegnativo di una bici.
E dunque ben vengano i monopattini o le footbike per tutti i teppautistici! Sono certa che dopo la dimostrazione della signora Turra il popolo dei monopattinistici aumenterà a dismisura e potremmo organizzare raduni, gare a premi e tante iniziative alternative ai soliti divertimenti.
IRENE GIRONI CARNEVALE