La mamma denunciata e la solidarietà del sindaco
Daniela Guccini è la donna “incriminata” per aver organizzato senza autorizzazione un presidio di solidarietà con i ragazzi e le famiglie coinvolti nelle tristissime cronache del centro Eugenio Litta di Grottaferrata. Dopo aver appreso della denuncia che le era toccata e aver diffuso la notizia, Valeria Scafetta ha chiesto un commento al sindaco di Grottaferrata. Ecco cosa le hanno detto.
Il giorno degli arresti degli operatori del Villaggio Litta, quando i Nas permisero di mostrare gli orrori delle violenze perpetrate ai danni dei ragazzi disabili, ospiti della struttura, sia il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti, sia il sindaco del comune di Grottaferrata Giampiero Fontana, ebbero reazioni molto forti. Entrambi dichiararono di costituirsi con le proprie istituzioni parte civile nel processo a carico degli indagati e manifestarono con forza lo sdegno per quanto accaduto. Oggi a distanza di più di un mese, davanti al paradosso della denuncia nei confronti di Daniela Guccini, “rea” di aver organizzato una manifestazione pacifica di solidarietà alle famiglie colpite da tanta violenza, le istituzioni devono dimostrare di mantenere l’impegno a contrastarla e a impedire che si ripetano questi orrori ai danni dei cittadini più indifesi.
Il presidente Nicola Zingaretti, rimane sulle sue posizioni e alla nostra redazione conferma la volontà di stare fianco alle famiglie dei ragazzi maltrattati. Rimandando ad una intervista più completa sulle politiche regionali per l’autismo, aggiunge. “Non lasceremo sole queste persone in un momento così difficile. Ribadisco quindi l’impegno della Regione Lazio a costituirsi parte civile nei confronti dei responsabili di quanto accaduto nel centro di riabilitazione di Grottaferrata.”
Le sue parole suonano anche come un avvertimento per chi potrebbe macchiarsi di ulteriori atti di violenza verso i disabili. “Nessuno deve pensare che nella nostra Regione avvengano fatti così gravi nell’indifferenza delle istituzioni”.
Il sindaco di Grottaferrata si mantiene cauto rispetto alla vicenda della denuncia a Daniela Guccini, ma conferma comunque la linea della solidarietà a tutti i genitori dei ragazzi colpiti. “Non conoscendo altro se non quanto riportato dalla stampa, è difficile esprimere una valutazione compiuta riguardo l’aspetto specifico della denuncia. È possibile che la stessa sia un atto dovuto rispetto alla normativa che disciplina lo svolgimento di manifestazioni o forme di protesta civile, atteso che la Signora Guccini si sarebbe assunta la responsabilità di aver organizzato il raduno all’esterno dell’Istituto. Tuttavia, tenuto conto che il sit-in si è svolto pacificamente e che una delegazione dei presenti è stata accolta dalla Direzione del Litta, mi auguro che le competenti Autorità vogliano tener conto della buona fede, ma soprattutto, dello stato d’animo di chi, come lei e gli altri genitori dei giovani disabili, è stato sconvolto dall’assurda vicenda degli arresti per maltrattamenti all’interno della Casa di cura. Indipendentemente da ciò, confermo il sentimento di solidarietà e vicinanza alla Signora Guccini ed a tutte le Famiglie coinvolte, come già espresso a suo tempo, comprendendo perfettamente la grande amarezza ed il dolore provato.”
Anche dal primo cittadino arriva la conferma della volontà a costituirsi parte civile come comune nel processo a carico dei responsabili. “Confermo quanto dissi all’indomani dei gravi episodi emersi dalle indagini dei Carabinieri. Non appena saranno più chiari i contorni e le responsabilità della squallida vicenda, l’Amministrazione comunale farà le proprie valutazioni. Le recenti modifiche allo Statuto del Comune confermano questa volontà.”
Il sindaco, toccato così da vicino dall’orrore della violenza contro i ragazzi disabili, elenca una serie di provvedimenti che un’amministrazione dovrebbe prendere per tutelarli.
“Ritengo che le istituzioni debbano operare anche e soprattutto in termini di sensibilizzazione. In primis, con la presenza del Servizio Sociale comunale e dell’Assessore delegato alle Politiche sociali, nel costante contatto ed ascolto con le Famiglie, oltre a visitare periodicamente gli Istituti e le strutture preposte all’assistenza, come quella che ha sede a Grottaferrata, auspicando anche l’installazione di sistemi di videosorveglianza a fini preventivi all’interno delle strutture di ricovero e cura. Inoltre, il Comune opera anche attraverso la presenza di personale del Servizio Sociale comunale (inclusi gli assistenti per l’autonomia e la comunicazione) presso i GLHI scolastici (Gruppi di Lavoro Handicap di Istituto, previsti dall’art. 15 della Legge n. 104/1992), al fine di monitorare la specifica tematica della disabilità, di concerto con gli insegnanti di sostegno e curricolari e con tutti gli altri “attori” sociali coinvolti (inclusi i rappresentanti delle Associazioni e/o di familiari dei ragazzi con disabilità). Il GLH, infatti, ha il compito di creare rapporti con il territorio per una mappa e una programmazione delle risorse, e di collaborare alle iniziative educative d’integrazione predisposte dal piano educativo scolastico. Ed è proprio nell’ambito di questa “mappatura” del territorio che l’Amministrazione comunale può svolgere una puntuale ed efficace politica di ascolto, atta ad individuare eventuali situazioni “anomale” nella cura e nel trattamento di giovani disabili all’interno degli Istituti di cura. Un altro concreto input che le Amministrazioni comunali possono fornire nella strategia generale volta a prevenire/evitare episodi di maltrattamento dei disabili, è l’approvazione di Mozioni/Atti di indirizzo nei rispettivi Consigli comunali, volte ad impegnare il Governo ed il Parlamento nazionale ad approvare, quanto prima, la proposta di legge relativa all‘aggravante per reati commessi in struttura. Il DDL n. 1324 presentato il 21 febbraio 2014 (in particolare l’art. 6), e da allora fermo al Senato della Repubblica, prevede infatti l’aggravante per chi commette reati all’interno delle strutture socio-sanitarie: come Cittadino, prima ancora che Sindaco, ritengo che l’aumento di un terzo della pena per gli autori di gesti così ripugnanti sia il giusto segnale in difesa dei nostri concittadini più fragili. Da ultimo, i Comuni potrebbero ulteriormente agire a sostegno della realizzazione di strutture aperte alle Famiglie, nonché per la creazione di un Albo degli Educatori.”
Impegni futuri e presenti, intanto la vicinanza alle famiglie dei disabili del Villaggio Litta si manifesta da parte anche con la concessione di un luogo dove riunirsi senza timore di denuncia.
“Da subito, ho preso contatti con l’AFDEL (Associazione Famiglie Disabili “Eugenio Litta”), mi hanno rappresentato l’esigenza di una sede in cui poter svolgere l’attività associativa e le relative iniziative. E su questo, come sulle altre concrete azioni di supporto, stiamo lavorando, convinti che la salvaguardia delle persone più fragili e il sostegno alle loro Famiglie è dovere primo di ogni comunità umana degna di tale nome.
Ai politici il compito di governare nel rispetto delle regole e in difesa dei diritti, a noi quello di vigilare affinchè mantengano la parola data.
https://pernoiautistici.com/2016/02/disabili-maltrattati-a-grottaferrata-dieci-arresti/
https://pernoiautistici.com/2016/02/la-storia-della-teppautistica-nel-lager-di-grottaferrata/