Pensare Ribelle

Spazi pubblici inutilizzati? C'è sempre Insettopia da fondare…

bioparcoCi sono spazi pubblici abbandonati, spazi inutilizzati, spazi che, in altre parole, “avanzano”. Veniamo a sapere proprio oggi che prende il via un progetto per il loro “riuso”. Progetto giovani, si chiama, frutto di un’intesa tra Agenzia del Demanio e Agenzia nazionale per i giovani. Obiettivo: promuovere attività di riutilizzo urbano da parte delle nuove generazioni. Recita la nota che annuncia l’accordo:

Per agevolare iniziative di riutilizzo di spazi pubblici da riconsegnare alla collettività e per sostenere la partecipazione e l’inclusione sociale delle nuove generazioni, è stato firmato oggi un Protocollo d’intesa da Roberto Reggi, Direttore dell’Agenzia del Demanio e Giacomo D’Arrigo, Direttore Generale dell’Agenzia Nazionale per i Giovani. Con questa firma si avvia un’intesa per sviluppare un progetto finalizzato alla promozione di iniziative di collaborazione tra giovani cittadini e amministrazioni: lo scopo è valorizzare beni pubblici inutilizzati, sviluppando attività di inclusione sociale, partecipazione attiva e autoimprenditorialità per sostenere i giovani nel percorso di inserimento lavorativo.

L’intenzione insomma è coinvolgere le nuove generazioni nel riuso, anche temporaneo, di IMMOBILI o TERRENI ABBANDONATI, con l’avvio di iniziative legate al mondo dell’arte, della cultura, dell’agricoltura, dell’imprenditorialità sociale e dell’associazionismo. E non basta.

L’accordo prevede, inoltre, lo studio di un progetto pilota di riqualificazione di uno spazio pubblico, come contenitore di nuove attività imprenditoriali attraverso la partecipazione di giovani, favorendo così l’occupazione e il processo di innovazione del Paese.

 

Cosa c’entra tutto questo con il #teppautismo di cui ci occupiamo qui? C’entra eccome, perché questi spazi dovrebbero far gola a tutte quelle famiglie e quelle associazioni che qui, su queste nostre pagine, si incontrano ogni giorno. Insettopia, la onlus da cui questo portale nasce, ha quasi un chiodo fisso. E nasce, come onlus, proprio con l’intenzione di trovare uno spazio fisico a questa che è è finora soltanto una “città virtuale”. Leggete qui, per rinfrescarvi la memoria, la storia di un’idea e del suo triste e deludente tramonto.  Ma questa idea di una città dentro la città, pensata e progettata per i #teppautistici e le loro famiglie, resta viva e forte. Seguiremo con attenzione le vicende e gli sviluppi di questa nuova intesa. Invitiamo a farlo chiunque mastichi questa materia. Chissà che, un domani, non si riescano a gettare davvero le fondamenta di questa “Insettopia”. Facendo contenti pure il Demanio e l’Agenzia delle entrate… O forse ci diranno che i #teppautistici non sono giovani, ma bambini?

Il tentativo (fallito) di un’Insettopia al Bioparco

Lascia un commento

Pulsante per tornare all'inizio