Non mi sembra possibile…Già si parla di “Insettopia” come se fosse una realtà possibile. Ieri al Cnr c’era un mucchio di gente e soprattutto genitori di autistici. Ho visto madri e padri farsi anche grasse risate, quando raccontavo delle difficoltà per tutti nel trovare leciti momenti di gioia con nostri implacabili guardiani attaccati addosso.
Qualcuno forse ieri ha pensato che a me andasse di lanciare crociate alla testa di associazioni o cose del genere. Io faccio il giornalista, mi basta e avanza. Vorrei solo creare le condizioni perché chi abbia le competenze possa avere un luogo materiale per mettere a punto il modello di città ideale, dove i nostri ragazzi possano trovare una vita felice.
Ho iscritto Tommy al liceo artistico, oggi leggo questa squallida storia di poveri cialtroni che giocavano a bruciacchiare con le sigarette un loro compagno disabile. Pensando a questi viglacchissimi bulletti, che avranno sicuramente papà e mamme pronti a difenderli. mi verrebbe da citare da Pulp Fiction una frase di Marcelus Wallace riferito a quello che i suoi ragazzi avrebbero fatto a chi si era appena accanito su di lui.
Lo penso, ma ricaccio subito indietro un pensiero così pessimo, ma succede anche a me di pensare cose di cui non vado fiero, perché anche io come ogni genitore di disabile devo fare i conti con la mia umana rabbia.
COMUQUE QUANDOCI SARA’ INSETTOPIA TUTTO PER LORO SARA’ PIU’ DIFFICILE, POTETE SCOMMETTERCI!!!
(ANSA) – ROMA, 4 MAR – Un posto bellissimo e ben curato, collocato al centro di ogni città perché non c’è nessuna ragione per nascondersi, nel quale sperimentare il contatto con la natura e vivere l’esperienza di crescita con i genitori e con operatori specializzati formati con un apposito training.
E’ questo il mondo a misura dei ragazzi autistici immaginato da Gianluca Nicoletti, giornalista e scrittore, autore del libro ”Una notte ho sognato che parlavi” presentato oggi a Roma, nel quale racconta la sua esperienza di padre di un adolescente affetto da questo disturbo.Ampi spazi, molto verde e soprattutto la possibilità per i genitori di ricevere risposte certe e chiare da professionisti qualificati: queste le richieste di tanti genitori di ragazzi autistici cui Nicoletti si e’ fatto portavoce, convogliandole in un progetto chiamato ”Insettopia”, che in futuro potrebbe vedere la luce nella Capitale, magari al Bioparco, e che si propone di diventare un modello esportabile.L’importante – e’ emerso alla presentazione del volume – e’ utilizzare al meglio le risorse, che nel caso dell’autismo esistono ma sono spesso impiegate in progetti che non giovano ne’ ai ragazzi ne’ alle famiglie. Lo ha spiegato il dottor Stefano Vicari dell’Unita’ operativa di neuropsichiatria infantile dell’ospedale Bambin Gesù: ”Sull’autismo – ha spiegato Vicari – in piu’ c’e’ da sciogliere una contraddizione: Istituto Superiore di Sanita’ ha fatto delle linee guida, ma il Ssn finanzia, sostiene e rimborsa trattamenti che l’ Iss ritiene inefficaci”’.Durante la presentazione del volume, nella sede del Consiglio nazionale delle ricerche, sono stati presentati anche degli altri progetti pilota, come ”Prima pietra” inaugurato in Sicilia. In questo caso, con il coinvolgimento dello stesso Cnr, spazio alle nuove tecnologie: sensori indossabili non invasivi per misurare alcuni parametri dei ragazzi e rendere le cure sempre più personalizzate e soprattutto la possibilità per i genitori di interagire in qualsiasi momento con un terapista con strumenti come il tablet.