Chi si fermerà all’immagine che allego potrà anche accusarmi di endorsement leghisti, ma avrei scritto quanto segue per chiunque fosse stato al posto di Matteo Salvini. Il rimando è a un articolo apparso nella versione on line de Il Fatto Quotidiano, che in un primo tempo era stato titolato “Matteo Salvini: diagnosticata la Sindrome di Asperger nella perizia psichiatrica” l’ autrice Eva Macali nel pezzo, che avrebbe voluto essere satirico, attribuiva alcuni comportamenti del leader della Lega a una diagnosi di Asperger, che sarebbe risultata da un perizia psichiatrica.
Le reazioni da parte di chi il problema lo vive sulla sua pelle sono state immediate, l’associazione che rappresenta gli Asperger ha fatto un comunicato dove chiedeva le scuse dell’autrice. Al momento il pezzo è on line ma il titolo è stato cambiato e il termine Asperger non compare più. In rete resta traccia di tutto e nei post di commento si è aperto un dibattito sul senso della satira.
E’ un caso simile all’infelice battuta di Corradino Mineo che dette pubblicamente dell’ autistico a Matteo Renzi come giustificazione di comportamenti politici che giudicava censurabili. L’articolo del Fatto ha permesso naturalmente a Salvini di porsi come vittima dal suo profilo Facebook, dove ha rilanciato scrivendo: “Che tristezza insultare qualcuno definendolo AUTISTICO. Io non trovo nulla di divertente nel fare ironia sulle malattie e sulla SOFFERENZA di tante persone… Siete d’accordo?” Nulla da dire, ha ragione (salvo che in genere definire gli autistici e Asperger “malati” non è il massimo della delicatezza). Non ho nessuna particolare simpatia per Salvini, ma non mi pare che prenderne le distanze definendolo Asperger sia, oltre sintomo di una profonda ignoranza sulla neurodiversità, una grave leggerezza nel considerare una consistente fetta di umanità.
Semplifico: ammesso che lo scopo sia affermare che Salvini sia proprio ad atteggiamenti discriminatori verso etnie diverse dalla propria, non è accettabile che, nello scegliere un termine negativo che possa definire l’ arretratezza di tale comportamento, si usi il nome che indica una sindrome che segna un grande numero di persone.
Asperger non è un termine astratto come “dissociato”, “incivile”, “psicolabile”, scrivendolo ci si riferisce a esseri umani per cui la diversità di comportamento relazionale è spesso fonte di estrema sofferenza e difficoltà nella vita sociale. Basti solo ricordare che bambini Asperger sono le prime vittime dei bulli, e per tutta la loro vita scolastica devono subire come minimo l’ ironia di chi non abbia strumenti culturali sufficienti per attribuire il loro comportamento atipico a una diversità neurologica.
Ancor di più, se proprio si volesse difendere il diritto di satira anche spregiudicata e crudele (visto che ci siamo tutti chiamati Charlie) l’Asperger, proprio per la sua specifica natura, non potrà mai appartenere a nessuna delle categorie caratteriali in cui l’ articolista, nella sua diagnosi para burlesca, ha collocato Salvini. Sarebbe come dire a un guardone è stata diagnosticata cecità, o che chi dice volgarità sia muto.
Alla fine qualcuno potrebbe impunemente scrivere che Salvini sia Down per disprezzarlo? O per ridere dire che sia tetraplegico? Sarebbe considerato barbaro da chiunque, farebbe giustamente insorgere ogni individuo o associazione che condivida quella specifica caratteristica di esistenza. Vorrei che fosse chiaro come dare dell’Asperger (o dell’autistico) a una persona che si vuole disprezzare, corrisponde alla rozza superficialità di chi da del “marocchino” a un qualsiasi immigrato, ne più ne meno.
Perché mai allora quando si vuole fare satira, essere cattivelli ma politicamente corretti e molto di sinistra, si va sempre ad attingere al calderone dello spettro autistico? Verrebbe da pensare che gli autistici ancora non si siano conquistati la dignità di essere considerati “esseri senzienti”, status che oramai è ampiamente riconosciuto ai gattini orfani, ai cagnolini abbandonati, agli agnellini pasquali…Persino alle cavie da laboratorio. Sarebbe ora che anche le menti più aperte e illuminate comincino a considerare che anche noi autistici possiamo restarci male se qualcuno ci usa come sinonimi di ottusità o idiozia.
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PS
Riguardo il tentativo maldestro dell’ autrice del pezzo di “rimediare” all’errore togliendo alla sua fanta diagnosi su Salvini il termine Asperger, trovo molto assennata la replica (inascoltata) da parte di chi ha, tra tutti, maggior diritto di sentirsi indignato:
Buona sera a tutti. La signora Macali ha usato una condizione neurologica dello spettro autistico che riguarda migliaia di persone nel nostro Paese, la Sindrome di Asperger, come un “insulto” e/o “una presa in giro”. Poi l’ha tolta, probabilmente a seguito delle segnalazioni di molti lettori. Ha usato cmq termini come psichiatrico, difficoltà relazionali … allargando così la platea delle persone insultate indirettamente. Ma non riesce a prendere in giro Salvini per se stesso e per il suo programma politico? Le persone con Autismo e Sindrome di Asperger (e tutti i pazienti psichiatrici a questo punto) aspettano le sue scuse.
Lo faccia per favore. E le consiglio di non usare più fragilità, diversità, disabilità, caratteristiche fisiche … come epiteti per la polemica “politica” (anche se satirica)
Laura Imbimbo Gruppo Asperger ONLUS
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PPS del 26/6 ore 13.00
Risposta via Twitter dell’ autrice al mio pezzo…Non c’è proprio speranza di essere capiti, pazienza….