Le guarigioni miracolose degli “ex autistici”
Udite udite, dall’autismo si può guarire. E non credete a chi vi dice il contrario: che sia un medico pessimista o uno studioso senza fede. E per chi ancora avesse qualche dubbio, ecco la foto della star di turno, Jim Carey in questo caso, che esulta con il figlio “ex-autistico” sulle spalle una bionda al suo fianco.
Su Facebook, il post risale a oltre un anno fa, sparato in rete dal gruppo “La nostra salute è sotto attacco”: ma la sua forza, evidentemente, non si è esaurita, visto che commenti di diverso segno continuano ad arrivare ogni giorno. Merito forse anche della presunta “fondatezza scientifica” dell’asserzione, capace di riaccendere le speranze in chi le ha perse, ma anche di suscitare lo sdegno e la rabbia di chi non è più disposto a credere al dispensatore d’illusioni di turno.
“Ci sono ancora persone che stentano a credere che l’autismo sia curabile, e che mass media ed istituzioni sanitarie possano commettere un errore così macroscopico e grossolano come ripetere continuamente che l’autismo NON E’ CURABILE!”, si legge nel testo, malamente tradotto dall’inglese per i lettori italiani. Segue una lista di “video-testimoninanze che provano senza ombra di dubbio (addirittura senza ombra di dubbio, ndr) che l’autismo è curabile”. A dimostrare l’insindacabilità di queste prove, c’è l’età dei testimoni: “alcuni sono bambini di pochi anni di età prima e dopo la cura: pensate forse che siano dei bravissimi e precocissimi attori?”, domanda argutamente l’autore dello scritto.
Attenzione, però, che dietro il “miracolo” c’è un nome, un mago, anzi una maga, che ha nome e cognome: la dottoressa Natasha Campbell McBride. E c’è anche una “bacchetta magica”, che si chiama “dieta GAPS”: inutile entrare nei dettagli, chi è interessato troverà in rete tutte le “ricette”, sperimentate dalla dottoressa sul suo figlio autistico (ora guarito, naturalmente) prima di essere dispensate al mondo. Alla base della teoria, una delle tante fantasiose teorie su autismo, cause e rimedi, c’è il nesso tra il disturbo neurologico e l’alimentazione: cambiata la dieta, insomma, sparito l’autismo. Come dimostra anche “l’incredibile collezione di filmati di Brandon’s window, centinaia di video che raccontano la guarigione di un bambino, seguendo passo passo i suoi progressi e dando informazioni sulla dieta GAPS”.
Niente di più facile, insomma, la soluzione è dietro l’angolo, come dimostrano le tante video-testimonianze di grandi e piccini. E non c’è solo la dieta della mamma-dottoressa: per chi preferisse, tante sono le possibilità esistenti, sempre sadicamente tenute nascoste da medici e studiosi: “Alcuni sono guariti con altri interventi bio-medici (dieta senza glutine e caseina, integratori, disintossicazione dai metalli pesanti, sostanzialmente il protocollo DAN di Bernard Rimland) – si legge nell’illuminante articolo – uno con il metodo omeopatico CEASE, e uno col programma educativo Son-Rise. Alcune testimonianze si riferiscono invece alla cura dell’autismo con il protocollo di Kerri Rivera basato sul biossido di cloro e sul protocollo antiparassitario Kalcker”. Insomma, non c’è che l’imbarazzo della scelta”.
Oltre ai numerosi video, ci sono le parole di vari medici a confermare l’efficacia delle (loro) cure e la (loro) capacità di fare in modo che l’autismo resti soltanto un brutto ricordo. Come il dottor Tinus Smits, omeopata olandese e autore del libro “Autismo. Oltre la disperazione”. Smits si è convinto che “l’autismo è determinato da un accumulo di differenti sostanze tossiche, ma anche da traumi. Dirò di più: l’autismo non è il risultato di un danno permanente del tessuto cerebrale, è soltanto un blocco che rende impossibile il normale e corretto funzionamento del cervello stesso. L’autismo, quindi, non è una patologia fisica, ma è una patologia da squilibrio del normale funzionamento cerebrale, uno squilibrio reversibile!”. Su oltre 300 soggetti, Smits ha impiegato la terapia disintossicante Cease, che “consiste nell’impiego di questo stesso prodotto tossico in diluizioni omeopatiche quando si sospetta che una determinata sostanza chimica abbia contribuito o sia la causa principale dello sviluppo dell’autismo”.
Dieta o disintossicazione, insomma, e il gioco è fatto: la promessa piace, su Facebook i pollici alzati sono ogni giorno di più, così come continuano a crescere le condivisioni,oltre 7 mila solo dalla pagina “La nostra salute è sotto attacco”. Ma almeno nei commenti più recenti, c’è una diffusa tendenza a prendere le distanze da questi “ciarlatani”, come vengono definiti da alcuni. “Dall’autismo non si guarisce”, ribatte secco Matteo. “Non illudete le nostre famiglie, abbiate rispetto per chi combatte tutti i santi giorni – argomenta Rosa – Piuttosto facciamo in modo che attorno ai nostri figli possano esserci persone qualificate ed esperte. Con le diete si dimagrisce, non si curano patologie così importanti”. E un invito alla razionalità arriva anche da Antonella: “Se invece di speculare anche su queste cose ci mettessero in condizioni di fare almeno vivere dignitosamente i nostri ragazzi, facendoli lavorare con persone qualificate e specializzate…”. E non manca chi la “bufala” la liquida con il dovuto sarcasmo: “Che uno di questi mega scienziati venga a guarire mia figlia. Forse quel giorno crederò anche a Babbo Natale!”.