Quando i figli di Medea siamo noi autistici
Ho partecipato al grande convegno degli avvocati della famiglia indetto dall’amico Gianettore Gassani. Come sempre mi dico: “che ci vado a fare tra persone che parlano di diritto?” Invece anche questa volta sono stato contento di avere avuto questa occasione. Ho conosciuto Gianettore come conosco migliaia di persone ogni anno, incrociandole per interviste o davanti ai microfoni della radio. A differenza di tanti altri “esperti” però G.G. ci mette molto del suo, oltre alle competenze tecniche per cui un giornalista di solito interpella. Ha una visione sinceramente e pericolosamente (per lui) laica sul matrimonio, che altro non dovrebbe essere che un contratto tra due persone che hanno deciso di gestire assieme le loro vite. Quello che ci sta sopra o sotto non è affare che riguardi altri che loro due.
Ultimamente Gianettore mi ha più volte prospettato di aprire la sua associazione anche alle problematiche di “figli speciali” che tra l’ altro sono la prima causa di sfracello coniugale. Vedremo se riusciremo a fare qualcosa assieme. I primi a saperlo sarete voi “colleghi esperti in #teppautismo genitoriale.
L’argomento del convegno era delicato e allo stesso tempo epico: “la madri che uccidono i figli”. Ho portato la mia testimonianza di quello che negli hanno ho potuto vedere, ascoltare, leggere riguardo alle famiglie con un figlio “fuori standard”. Soprattutto lo strazio materno quando ancora la società cerca nelle madri le responsabili dei figli non perfettamente nei canoni delle persone neurotipiche, giovani madri che follemente non resistono al peso del confronto con i perfettissimi figlioli che le altre ostentano. Madri e padri alla fine della vita che non reggono allo strazio di lasciare che i figli adulti, ma sempre bambini da accudire, a loro sopravvivano. Il convegno accoglieva anche interventi sulla deontologia dei giornalisti, che debbono trattare episodi di cronaca del genere in cui sono spesso coinvolte categorie deboli o minori. Si sono sentite molte sagge parole, poi ho parlato io….