Tutti sniffatori di puzze…Per vedere se siamo autistici
Come se non bastasse il numero impressionante di supercazzole che stanno girando attorno alla diagnosi precoce dell’ autismo, è arrivato l’“esame olfattivo” per capire se il proprio figlio sia autistico.
E’ tutto scritto a margine di un nuovo studio pubblicato sulla rivista Current Biology , che ha portato a ipotizzare lo “sniff test” come possibile esame per la diagnosi precoce di autismo. Tradotto in termini elementari : l’autistico non distinguerebbe, per problemi di sua particolare conformazione, i buoni odori da quelli cattivi, leggiamo l’interpretazione da Medical News Today.
I neurotipici tendono naturalmente a inalare gli aromi piacevoli, vedi un mazzo di fiori, una torta appena sfornata. Al contrario se sentono una puzza si tappano il naso, l’ esempio più calzante è l’ incontro fortuito con una flatulenza abbandonata in ascensore da qualcuno appena sceso.
L’autore dello studio Noam Sobel, del Weizmann Institute of Science in Israele, e i suoi colleghi hanno invece scoperto che i bambini con autismo non sono in grado di fare tale distinzione – infatti annusano allo stesso modo, indipendentemente dal fatto che siano odori buoni o cattivi. Non mi è chiaro cosa abbiano fatto annusare di terribilmente puzzolente ai bambini cavia per arrivare a definire il modello scientifico, ma Sobel e i suoi colleghi sostengono di aver scoperto un possibile marcatore per l’autismo, permettendo così di poter fare un test medico per confermare o meno la malattia.
Già studi precedenti hanno determionato che gli autistici hanno disabilità nelle aree del cervello responsabili del coordinamento sensoriale e motorio – note come “modelli di azione interni”, o IAM. Anche l’ annusare sarebbe considerato uno IAM perché comporta la regolazione di un processo motorio da un input sensoriale che è la percezione di un odore.
Secondo gli sperimentatori la sniffata il 18 bambini con autismo, confrontandola con quella di 18 neurotipici ha presentato differenze con l’autismo con l’81% di precisione. Naturalmente è prionto il gadget da offrire a chi voglia fare il test, sarebbe un “olfattometro a diluizione di aria computerizzato e dotato di un design personalizzato con doppia-cannula nasale pediatrica.” che introduce odori e puzze nel nasino dell’innocente da testare. I ricercatori hanno fatto annusare ai bambini odori piacevoli (fiori o shampoo) e odori sgradevoli (latte acido o pesce marcio) nel corso di un periodo di 10 minuti e hanno misurato la loro risposta all’annusare. Da questo si aprirebbe un nuovo campo di studio sugli autistici sniffatori…
Tutto qui non resta che aspettare che la ricerca entri nel dibattito scientifico, per ora 18 bambini che annusano pesci fradici sono pochini…Genitori in apprensione, magari aspettate un attimo prima di mettere la cacca del cane sotto al naso del vostro bambino per vedere se tante volte fosse mai un autistico.