La scienza dice di dare falchi agli autistici?
Ci segnala una madre di #teppautistico un progetto di legge “Norme in materia di disturbi dello spettro autistico” presentato al Consiglio Regionale della Campania il 3 novembre dal Consigliere Francesco Moxedano.
E’ una proposta molto articolata su cui nulla la signora ha da obiettare, anzi spesso è fatto riferimento alle evidenze scientifiche nel trattamento dei soggetti autistici e questo è sicuramente un importante punto di partenza, che purtroppo non in tutte le sedi istituzionali è così chiaro.
Quello che alla madre sembra però un cedimento alla supercazzola fantautistica è contenuto nell’ articolo 10. E’ l’ articolo dove si prevede un contributo regionale alle famiglie che si avvalgono di metodi riabilitativi e di inclusione sociale, adottando personale adeguatamente formato, afferente al terzo settore per creare dei percorsi ludico ricreativi a favore dei ragazzi autistici.
Nulla da dire, ottima idea ma ci sfugge dove si legga l’evidenza che sia scientificamente dimostrato che alle persone con disturbo con lo spettro autistico possa giovare avere contatti con i falchi...
La falconeria è indubbiamente un’ attività suggestiva, ma se le regioni hanno fondi da destinare all’autismo non sarebbe preferibile impiegarli per quei trattamenti abilitativi che abbiano realmente efficacia per i nostri ragazzi e che nella maggior parte dei casi le famiglie sono costretti a pagarsi di tasca loro perchè le regioni preferiscono finanziare con denaro pubblico appunto supercazzole, come accade per la comunicazione facilitata (con nome diverso) per la Regione Lazio?