Pensare Ribelle

Le 10 regole (del piffero) per salvare il matrimonio con un figlio autistico

Gabriella La Rovere deve aver scovato tra le brume umbre di Papiano un manualetto del genere “Autism for dummies” e subito lo ha preso in mano. Il decalogo coniugale per genitori di autistici è illuminante di come l’ improbabile autore (o autrice…Non si sa, Gabriella ha detto che non vuole rivelarlo nemmeno sotto tortura per non pubblicizzare una tale cretinata) non abbia nemmeno la più pallida idea di vita a tre (o quattro ancora peggio) con un teppautistico in giro per casa…Chissà se qualcuno ha voglia di aggiungere voci al decalogo…Così per non mettersi a piangere chiaramente!


i 10 metodiHo letto in più parti che la percentuale di divorzio nelle famiglie in cui c’è un figlio autistico sia molto alta. Questa possibilità è tanto più elevata quanto più il rapporto è scricchiolante in partenza, quanto il grado di maturità di uno o entrambe i protagonisti sia appena sufficiente.

Al di là dello tsunami che ti travolge alla frase “Suo figlio è autistico!”, non appena riesci ad emergere dall’abisso nei quale sei sprofondato, cominci a chiederti di chi sia la colpa, che cosa durante la gravidanza abbia provocato questa jattura.

La definizione è forte ma è uno dei pensieri che ti frullano nella testa insieme all’istinto che ti porta ad essere protettivo nei confronti di un essere in difficoltà. In tutto questo coacervo di pensieri e parole, la coppia perde la sua identità.

La rete è piena di esperti, di persone che siedono in cattedra e dispensano consigli. Confesso che nella mia personale lista mi mancava il decalogo per i coniugi con figlio autistico.

Al primo posto c’è l’obiettivo di avere linguaggio e intenti in comune. L’esperto afferma che la vita è un’eterna corsa sulle montagne russe, ma stare insieme nel vagoncino sparato a folle velocità è meglio che da soli. In pratica Tu is megl che uan.

Monsieur de La Palisse non avrebbe saputo fare di meglio! Peccato che io trovi estremamente noiosi i parchi di divertimento e, nonostante questo, mi abbiano dato un biglietto a ingresso illimitato.

Al secondo posto l’audacia di andare fuori a cena, o al cinema o al teatro, affibbiando tuo figlio ad uno della tua famiglia. Se uno dovesse basarsi su quello che legge su facebook, sui likes, sulle condivisioni, avrebbe la convinzione di vivere in una società solidale e nelle belle famiglie di una volta. Sfortunatamente quando vuoi mettere in pratica il punto 2, ti trovi orfano e solo.

Nel punto 3 si passa direttamente ai fatti e cioè avere tempo per il sesso. Diciamocelo francamente: una missione impossibile! L’attività sessuale di una coppia di genitori con figlio autistico spazia dal coitus interruptus – nel senso letterale del termine per le migliaia di interruzioni – all’amplesso di una balena (meno di un minuto), sperando sempre di trasformarsi in rospi, la cui performance amatoria può durare fino a 10 ore. Dopo tanti tentativi andati a vuoto, non ti rsta che augurarti di diventare un’ostrica che comincia a vivere come un maschio, poi si trasforma in femmina, poi in maschio, poi in femmina…e così all’infinito.

Al punto 4 l’esperto consiglia di avere un pensiero felice, l’ancora di salvezza che ti aiuta a non affogare. Guardando al precedente punto ti auguri che Richard Gere bussi alla tua porta.

Il punto 5 è criptico perché l’esperto suggerisce di coltivare un hobby, che sia assolutamente personale, non condivisibile con il partner. Ma non si parlava di coppia?

Nel punto 6 propone di cambiare le proprie priorità e viene fatto l’esempio della casalinga perfetta, di quella che tiene la casa pulita, ordinata, profumata, tirata a lucido. Ma di chi parla? Si tratta di genitori terrestri con figlio autistico oppure siamo già su Marte?

Nel punto 7 viene introdotta un po’ di filosofia perché, alla fine, qualche cazzata non si nega a nessuno. Vivi il presente! è l’imperativo che l’esperto, tronfio, è felice di dispensare al mondo intero. Non posso non pensare alla celeberrima gag di Totò, quando accompagna la frase “Ma mi faccia il piacere” con lo spostare in avanti il braccio dell’interlocutore.

Non affliggetevi con i “se avessi fatto” è il consiglio n°8, al quale aggiungerei anche “E se avessi preso la pillola?”

Al punto 9 l’esperto suggerisce di dormire tutte le volte che è possibile. Fatto. Anche in piedi come i cavalli. Ma se dormo come faccio a vivere la mia vita di coppia? Mah!

Il punto 10 lo ha riscritto ieri sera il mio compagno “Chiudi il pc e vieni a letto che fa freddo!”


GABRIELLA LA ROVERE

gabriella

Redazione

La redazione di "Per Noi Autistici" è costituita da contributori volontari che a vario titolo hanno competenza e personale esperienza delle tematiche che qui desiderano approfondire.

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