La banca biologica per studiare l'autismo dagli sputi
Ne parlano (su West questa mattina) come di un “formidabile strumento per studiare e riconoscere precocemente l’autismo”: e chissà se darà davvero all’altezza di tante aspettative. Si tratta di una “banca biologica”, inaugurata in Australia, a Brisbane per la precisione. Saranno conservati lì campioni organici di vario tipo: capelli, sangue e saliva di persone con autismo. E così i #teppautistici diventeranno materiale da laboratorio, mettendo a disposizione degli scienziati i propri “pezzi”, per consentirne lo studio, l’analisi e la comprensione.
Letta così, la notizia mette francamente un po’ di angoscia: tutti a immaginarsi medici e ricercatori intenti a strappare capelli, raccogliere saliva, aspirare sangue di questi strani esseri viventi. Ma, come si dice, il fine giustifica i mezzi, soprattutto quando il fine è così nobile: aiutare la ricerca a “vivisezionare” la malattia, per permettere di riconoscerla fin dalla nascita da tracce e segni ben identificabili. E così, in un mondo futuro che somiglia a fantascienza, basterà un capello, o una goccia di sangue, perfino uno sputo per sentenziare: “Signora, suo figlio è #teppautistico”. E questo fin dai primi giorni di vita.
Questo permetterà quindi trattamenti precoci e tutta una serie di innegabili vantaggi che derivano da un riconoscimento del problema prima che sia troppo tardi. Addirittura, gli scienziati sperano di poter arrivare a riconoscere e conseguente rimuovere le cause dell’autismo: sempre studiando sangue, capelli e sputi. Intanto, inutile dirlo, le famiglie pronte a credere a tutte le promesse, si sono già messe in fila: e il freezer dei #teppautistici australiano vanta, ad oggi, oltre 5 mila campioni.
La diagnosi precoce è uno dei mostri temi più cari Ma sul fatto che possa farsi così, cominciando dai freezer di una banca, permetterci di esprimere qualche dubbio.