Buco Nero

Il 2 aprile è passato, si torna alla realtà: e l'autismo è colpa della mamma

bambina-e-orso-riv-2Il 2 aprile è passato, le luci blu si sono dissolte, la festa è finita. E torniamo alla realtà. Vogliamo farlo brutalmente, con una storia vera di autismo quello “duro”: non una storia “a lieto fine”, come quelle che piacciono alla Rai. Ma una storia di separazioni dolorose, di accuse incassate ma mai digerite, di coppia che esplode sotto i colpi del #teppautismo, trasformando i coniugi di un tempo in nemici per la vita. Figli contesi, per quanto faticosi e ingombranti. Figli portati via a una madre ritenuta colpevole del loro autismo. Come accade spesso, molto più spesso di quanto non si creda. Perché l’ignoranza è tanta e dilaga. Quella che ci racconta oggi H. è una storia in cui è difficile non prendere le parti, ma ci impegneremo a non farlo. Non serve il tifo, serve conoscenza, condivisione e possibilmente giustizia. Se poi, dopo aver letto questa storia, vorrete firmare la sua petizione, potrete farlo qui. Per il momento, ascoltate cosa ci racconta.

bambina 6Mi chiamo H.T. e sono la mamma di una ragazzina autistica di 15 anni (codificata come F 84,00 – autismo infantile). Nonostante mia figlia presentasse disturbi di sviluppo e fosse seguita in ambito psichiatrico sin dai suoi primi anni di vita, la diagnosi di autismo ha ricevuto solo l’anno scorso. Nel corso di circa dodici anni mia figlia ha ricevuto una serie di diagnosi diverse e, di conseguenza, anche trattamenti sbagliati o mancanti e non sono mai stati messi in atto per lei neanche degli interventi educativi mirati. Nello stesso tempo io ero accusata in modo costante e pesante, sia da parte di mio marito, sia dagli specialisti di essere la causa dei problemi di mia figlia, i quali sostenevano che mia figlia avrebbe dovuto essere “normalizzata” attraverso un’educazione idonea e che io dovevo essere educata per poter educare mia figlia.
Dopo molti anni di tentativi falliti per riuscire ad arrivare a una separazione consensuale con mio ex marito, due anni fa ho dovuto intraprendere un processo di separazione giudiziale che è ancora in corso. Dopo una perizia psicologica ordinata dal tribunale di Lecco, sono stata accusata di alienazione parentale che, secondo la CTU, mi spingerebbe di condizionare psicologicamente mia figlia per metterla contro suo padre e per isolarla dal mondo e dai suoi coetanei. A seguito di questa perizia, la mia potestà genitoriale è stata sospesa e mia figlia affidata all’Ente pubblico con collocamento eterofamiliare.

Il nostro dramma è lungo e complicato come è, purtroppo, lunga anche la mia petizione nella quale ho cercato di descrivere il circolo vizioso da cui non riesco ad uscire. Ma la cosa più tragica è che i diritti fondamentali civili e umani di mia figlia sono stati violati: come il diritto alla libertà, al pensiero libero, a poter crescere serenamente, alla libera scelta e il diritto all’istruzione e alla cura.

Con questa lettera vorrei chiedere il vostro aiuto per diffondere la mia petizione, perché ho bisogno di raccogliere più firme. Da sola non riesco ad arrivare al Garante dell’Infanzia. Ho provato a mettermi in contatto con lui/lei diverse volte ma non ho mai ricevuta una risposta. Ecco il link alla mia petizione:
https://www.change.org/p/garante-dell-infanzia-e-dell-adolescenza-filomena-albano-ragazzina-autistica-il-giudice-ordina-il-suo-allontanamento-dalla-madre-per-pas?recruiter=456458018&utm_source=share_petition&utm_medium=copylink

H.T.

Nel ringraziare H. per aver condiviso la sua storia, cogliamo l’occasione per invitarvi tutti a fare lo stesso: inviateci i vostri di racconti di “quotidiano autismo”, perché sono soprattutto questi che vogliamo offrire a chi ci segue. E sono soprattutto le vostre storie ad essere viste, condivise e apprezzate dai nostri lettori. Come dimostra la storia di Irene. E non vi preoccupate della forma, a quella pensiamo noi: mandateci i vostri racconti scritti in fretta, buttati giù così come vengono. non pensate “non so scrivere”: pensate solo che l’autismo va raccontato da chi lo vive. E’ per questo che vi abbiamo regalato, per il 2 aprile, i nostri social: non tanto e non solo per rilanciare quello che scriviamo noi, ma per dare spazio e voce a quello che ci raccontate voi! Scrivete a redazione@pernoiautistici.com, oppure sulla nostra pagina Facebook.

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