Autismo e vaccini, la teoria sconfessata anche dalla legge, vive ancora nel web. La scienza prova a combattere
In Europa e negli Stati Uniti i siti antivaccino sono il 65/75% di quelli che si dedicano all’argomento e, secondo il rapporto del Censis del 2014 riguardo a genitori e vaccinazioni, il 7/8% del campione decide proprio sulla base delle informazioni reperite su internet. La scienza sembra stenti a ritagliarsi spazi di visibilità nel web mentre la fanta – scienza, basata su teorie più o meno provate, raramente passate al vaglio di organismi scientifici internazionali, riesce a carpire maggiore fiducia da parte delle famiglie anche di ragazzi con autismo. Fino al paradosso dei genitori pugliesi che, caso non isolato, hanno preferito riferirsi alla giustizia per chiedere i danni che sostenevano il vaccino trivalente avesse provocato nel proprio figlio autistico, uscendone poi con una sentenza, proclamata la scorsa settimana dal tribunale di Trani che ha ribadito, anche giudiziariamente, l’inesistente correlazione tra vaccini ed autismo. La domanda però rimane: perchè sempre meno ci si affida alla medicina ufficiale e si cercano altre strade per capire e affrontare problematiche specifiche come l’autismo. E soprattutto la scienza, questa oscura nemica, come risponde? Roberto Burioni, medico e ordinario di microbiologia e virologia all’Università San Raffaele di Milano,, ha deciso di affiancare alla sua carriera accademica anche un ruolo di divulgatore con una pagina facebook dedicata alla corretta informazione sui vaccini, raccogliendo soprattutto i dubbi e le domande delle famiglie e qualche critica.
“Io ho aperto la mia pagina Facebook (Roberto Burioni Medico) proprio perché mi sono reso conto – avendo una bambina di cinque anni – quanta pericolosa disinformazione fosse presente in rete: ho ritenuto mio dovere fare sentire la mia voce per non lasciare internet territorio esclusivo dei somari e dei cialtroni. I commenti che mi colpiscono di più sono quelli dei genitori che cambiano idea e, dopo una spiegazione esauriente, decidono di vaccinare i figli. Le domande più frequenti sono sui possibili effetti collaterali, soprattutto l’autismo, che sappiamo non avere nulla a che fare con le vaccinazioni. Eppure questa menzogna trova ancora cittadinanza in molti siti “alternativi“.
Una battaglia a colpi di post, nella quale la scienza a partire dalla pediatria ufficiale parte in salita, perché pare che ci si fidi più di un sito molto cliccato rispetto ad un medico specializzato. “Il professor Grignolio ( docente di storia della Medicina dell’Università di Bologna e de La Sapienza di Roma) ha avanzato l’interessante ipotesi che questa diffidenza derivi in parte dal fatto che si hanno figli in età più adulta e questo rende molto poco serena la valutazione dei rischi, io la trovo interessante e meritevole di approfondimento. Il Los Angeles Times li ha invece liquidati semplicemente dicendo “sono ricchi, istruiti e stupidi e stanno causando la crisi delle vaccinazioni. Più che altro si è persa la memoria della gravità delle malattie prevenute dalle vaccinazioni. Nei paesi in via di sviluppo, dove il ricordo è ben presente, nessuno si sogna di rifiutare i vaccini sulla base di false notizie lette sulla rete.” Eppure la recente sentenza del Tribunale di Trani dimostra che si preferisce addirittura la legge alla medicina. “Il tribunale che si sostituisce al medico è una lunga tradizione del nostro paese, parte dal caso Di Bella passando per Stamina e comprendendo i vaccini: non essendo un esperto di giurisprudenza non so purtroppo capire da cosa possa derivare questa tendenza, che io trovo davvero singolare.” Singolare come il fatto che ci sia ancora chi creda e divulghi la teoria che collega l’autismo al vaccino, sconfessata dalla comunità scientifica mondiale, che ha fatto radiare dall’ordine dei medici chi l’ha inventata. “Per questo si deve tentare di divulgare, di spiegare, ricordando che dietro questa bugia spesso ci sono delle cure costose e inefficaci che vengono proposte ai genitori disperati insieme alla menzogna scientifica per trarre vantaggio economico. Qualcosa dovrebbe fare anche l’Ordine dei Medici a tal proposito.”
Spesso chi sostiene la necessità di vaccinare i bambini, viene anche tacciato di fare affari con le case farmaceutiche. E’ successo anche al professor Burioni. “La cosa curiosa è che tali accuse di conflitto di interesse (inesistente, io no ho nessun rapporto con case farmaceutiche che producono vaccini) arrivano da avvocati e medici che dell’antivaccinismo hanno fatto una fiorente professione, a riprova che la faccia tosta non conosce limiti!” Tra accuse e commenti di alcuni detrattori, l’avventura social di Burioni va avanti e ha raggiunto migliaia di like, con post letti anche da milioni di persone. “Questa esperienza mi ha insegnato che i somari e i cialtroni si possono battere anche nel terreno dove prosperano, ovvero internet. Ci vuole pazienza, ci vuole disponibilità a spiegare, bisogna essere da un lato scientificamente impeccabili e dall’altro essere pronti ad usare un linguaggio semplicissimo e alla portata di tutti. La stessa cosa dovrebbero fare tutti i medici, perché le menzogne degli antivaccinisti crescono solo dove c’è un vuoto di conoscenza. Una volta spiegata l’aritmetica, ognuno capisce che chi dice che due più due fa cinque o è un somaro o è qualcuno che ti vuole fregare! “