E' giusto dire che occorra curare i genitori per “guarire” i figli dall’autismo?
Avevo promesso a me stesso di non immischiarmi più in questioni che riguardassero le evidenze scientifiche riguardo all’autismo. Mi ero detto: “se le associazioni fanno finta di nulla per non farsi nemici, se i medici e ricercatori seri che conosco idem per non dover dare contro ai loro colleghi, chi sono io per fare sempre la parte del bastiano contrario?” E così ho fatto finta di non vedere notizie che sono circolate in questo ultimo mese e mi sono occupato di altro, non ho più voglia di invadere terreni che altri dovrebbero presidiare, sto lavorando al montaggio del nostro film e lascio ad altri il compito di fare il punto su temi clinici scientifici, se lo riterranno opportuno naturalmente.
Questa mattina però ho letto un titolo di fronte al quale non posso, in coscienza, fare finta di nulla:
Curare i genitori per “guarire” dall’autismo: il metodo Tartaruga
E’ preso dal settimanale “Vita” e al titolo segue un pezzo che grida vedetta. Riporto il sommario e lascio a chi mi legge l’ onere di andarselo a vedere completo dalla fonte:
Un metodo basato sull’accompagnamento affettivo di mamma e papà ha dato risultati significativi: dopo 2 anni di terapia, 19 bambini su 80 sono usciti dalla classificazione diagnostica di autismo. Dopo 4 anni, si passa dai 19 ai 31 bambini su 80. Ecco cos’è e come funziona
Mi dispiace dover fare le pulci proprio a “Vita” testata che ho visto nascere perchè al tempo (decenni fa) frequentavo molto di più l’ amico Riccardo Bonacina che l’ ha fondata con enorme passione e sempre diretta fino ad oggi. Per la confidenza e stima che ho per Riccardo devo dire che un titolo del genere è veramente un passo indietro, verso un passato fatto di pregiudizio e oscurantismo riguardo la sindrome che coinvolge i nostri figli.
Non si può dire che l’autismo derivi da un “male” dei genitori, non si può dire che dall’autismo si guarisca. Non si può continuare a spacciare per realtà scientifica una teoria vecchia, ammuffita e sconfessata ovunque, come quella che continua a vendere come plausibile l’ala psicodinamica dei professionisti che si occupano di autismi.
Non entro in merito sulle cifre dei bambini che sarebbero “usciti” dall’autismo, se esistono ancora in Italia persone in grado di confutare con le evidenze questi dati lo facciano, io non ho competenza e strumenti, dico solo che se qualcuno è riuscito a guarire dall’autismo quasi un terzo dei suoi pazienti cosa si aspetta ad attribuirgli il Nobel per la medicina?
Quello che so invece e che renderò visibile attraverso le famiglie che ho intervistato per il film è che tutte le madri e i padri che hanno seguito questa strada oggi hanno a che fare con figli adulti pieni di problemi, con scarsa autonomia. Degli anni di terapia familiare resta loro solo un immenso senso di colpa e frustrazione. Fatemi conoscere un autistico adulto “guarito” perché papà e mamma si tenevano per mano e si volevano tanto bene.
E’ vero che il Ministro della Salute ha presenziato di persona al convegno da cui sono emerse le conclusioni della guarigione attraverso la terapia familiare. Assumendone ogni responsabilità dico che il Ministro di cui mi sento personalmente amico, ha di fatto creato un endorsement a teorie che non hanno evidenza scientifica, trovo che sia l’equivalente di aver sostenuto un convegno di anti vaccinisti.
Probabilmente pagherò nel tempo di aver preso questa posizione, che tutti mi hanno per opportunità sconsigliato di mantenere. Non mi fa paura sostenere un principio di verità, non mi fa paura difendere dall’ignoranza le persone che hanno il mio stesso problema, quelle madri e quei padri che si trovano ogni giorno soffocati dal dubbio che veramente possano essere stati i loro comportamenti affettivi e coniugali o le loro necessità professionali a determinare i problemi dei loro figli autistici. Difendere i valori della famiglia è lecito, ma non a prezzo della salute e della corretta informazione degli esseri umani in difficoltà.
Precedenti pezzi sull’ argomento:
Si prepara il 2 aprile degli autistici tra tartarughe ninja e mamme con le bolle