Cosa fare

L'autistico abruzzese a scuola dovrà andarci in autobus

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Portare disabili e #teppautistici a scuola costa troppo, la Regione Abruzzo non ce la fa più e trova una brillante soluzione: tutti (o quasi) in autobus! Costa decisamente meno e questo è l’importante. Poco (o niente) importa invece che alle fermate e sui mezzi ci siano le barriere per chi è in carrozzine; e che a bordo ci sia una confusione insopportabile per chi, invece, è #teppautistico. E ancor meno importa come faranno, questi ragazzi, a raggiungere la fermata da casa, poi la scuola da casa. E viceversa. Facile, ci penseranno le famiglie.

E’ questo, in sintesi estrema, il contenuto della circolare n. 82478/16DPG010. Che oggi gli amici di Autismo Abruzzo, insieme all’associazione Carrozzine determinate, denunciano a una sola voce:

Una simile proposta, priva di qualsiasi conoscenza concreta delle dinamiche reali del problema, è il sintomo più evidente di una vera e propria morte del diritto allo studio per i ragazzi con disabilità. Entrati a scuola con un mese di ritardo rispetto ai coetanei a causa della mancanza del servizio di assistenza, adesso si vedono negato anche il servizio essenziale e necessario che consente loro di arrivare a scuola; servizio sino ad ora garantito dalle province che, passato nelle mani della Regione, rischia di essere distrutto. Per i ragazzi disabili che verranno indirizzati all’uso del servizio pubblico di linea  si apre uno scenario ai limiti dell’assurdo, con aspetti pratici e quotidiani che non sono stati neppure lontanamente presi in considerazione.

Nodo particolarmente critico è, appunto, la copertura delle distanze tra le fermate e, rispettivamente, la casa e la scuola: questa dovrà essere garantita dalla famiglia, oppure dal comune di residenza o della scuola.

Queste famiglie dunque – notano le associazioni – già gravate da quotidiane difficoltà e spesso lasciate sole dalle istituzioni, dovranno non solo sostenere una ulteriore valutazione, ma successivamente interagire con almeno 3 realtà per organizzare il viaggio scolastico, alle quali si potrebbero aggiungere ulteriori passaggi nel caso in cui fosse necessario utilizzare coincidenze di mezzi pubblici, o nel caso in cui gli assistenti a disposizione durante le varie tratte fossero diversi e afferenti a diversi enti o aziende.

Altro punto critico sono le “innumerevoli barriere architettoniche presenti alle fermate.Come si porrà rimedio al fatto che solo un autobus su tre è dotato di pedana, spesso non funzionante? Cosa accadrà qualora più ragazzi con disabilità dovessero salire sullo stesso mezzo che prevede l’accesso di un solo disabile per volta?”, domandano le associazioni.

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La situazione diventa poi ancor più complessa nel caso di ragazzi con autismo

La forte compromissione della vita relazionale, le alterazioni percettive e sensoriali, la resistenza al cambiamento, rendono insostenibile per un  ragazzo autistico la presenza in un autobus pieno e estremamente rumoroso, come di norma avviene nell’orario scolastico, con il rischio più che potenziale di crisi importanti e persino di una regressione.

Le accuse rivolte alla Regione sono quindi gravi:

Tale provvedimento lede la dignità dei ragazzi con disabilità, lede il diritto allo studio, ignora le problematiche che le patologie comportano, danneggia pesantemente la quotidianità delle famiglie con disabilità e non riuscirà, come invece si vuol far credere, a garantire maggiore economia di spesa

E le associazioni non esitano ad accusare la Regione di “discriminazione diretta nei confronti degli studenti con disabilità per quanto concerne il loro diritto allo studio ed indiretta in relazione al nucleo familiare”.

Invitiamo pertanto l’assessore per il diritto allo Studio a sedersi su una carrozzina ed a effettuare il percorso che uno studente con disabilità dovrebbe affrontare per raggiungere la scuola con i mezzi di linea, a provare personalmente magari in un giorno di pioggia cosa possa significare per chi vive continuamente delle difficoltà, trovarsi a doverne subire ingiustamente delle altre! Riteniamo che questa nuova e non percorribile proposta di di trasporto scolastico degli studenti disabili delle scuole superiori debba essere al più presto ritirata, in caso contrario siamo pronti ad occupare la Regione con tutti i nostri ragazzi!”.

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