Cosa fare

Nelle scuole di Salerno l'autismo va a canestro con un corso di minibasket

canestro


Un corso di minibasket per completare il percorso casa scuola sociale di un gruppo di ragazzi autistici delle elementari e delle medie di Salerno e integrarli, attraverso lo sport, con i loro compagni. Il progetto Autismo: la classe va a canestro coinvolge ASL,  Comune di Salerno e diverse scuole del territorio, coordinate dall’associazione Autismo chi si ferma è perduto.

logo-salernoDurante un gruppo di lavoro per l’integrazione e per l’inclusione ( GLHO), impegnato nella costruzione del programma scolastico di una ragazza autistica, è maturata l’idea di estendere un’attività sportiva ad altri studenti, autistici e non. Si è pensato ad un corso di minibasket per cinque classi di diverse scuole, in ognuna un alunno – giocatore autistico: Autismo: la classe va a canestro.

L’iniziativa, risultato di un impegno condiviso dall’associazione Autismo chi si ferma è perduto, Comune, ASL e scuole aderenti,  durerà 20 ore, due ogni settimana, fino a maggio 2017, quando, al termine del percorso, ci sarà un mini torneo tra scuole con la premiazione per tutti i partecipanti .

“Tutto è nato nel GLHO di mia figlia – racconta Vittorio Naddeo, responsabile dell’associazione –  Erano presenti tutti: dirigente scolastico, insegnante di sostegno, insegnante curriculare, neuropsichiatra della asl, delegato del Comune della Pubblica istruzione, analista comportamentale, tecnico comportamentale come previsto nell’ambito di un piano globale che vede in atto una prescrizione asl di 18 ore di ABA casa-sociale, svolte attraverso un team di figure specialistiche privato e di 12 ore in ambito scolastico. In questo contesto si è deciso di integrare con attività sportive extrascolastiche, individuando il minibasket idoneo per l’inclusione e contestualmente per migliorare e facilitare l’acquisizione di alcune competenze. Abbiamo pensato allo stimolo per il rispetto delle regole; alla squadra come una piccola comunità dove si impara a stare con gli altri; al lavoro sulle capacità senso percettive e la coordinazione, oltre alla possibilità di eseguire attività in gruppo per favorire l’inclusione nel gruppo classe:”

 La squadra coinvolta nel progetto è formata dalle figure di riferimento dei singoli ragazzi autistici, docenti di sostegno e tecnici del comportamento che faranno attuare le indicazioni degli esperti di minibasket prescelti. Il percorso sarà monitorato da un analista comportamentale, che stenderà il programma individualizzato con gli obiettivi da raggiungere e verrà valutato anche dall’Asl come da indicazioni dei GLHO dei singoli alunni.

 I costi del progetto saranno sostenuti dalla scuola per quanto concerne la disponibilita’ della palestra e l’intervento dei docenti; dall’associazione per tutte le altre spese come canestri, divise, materiali per allenamento, palloni e copertura del costo dell’istruttore. Il comune di Salerno ha stanziato un contributo per l’iniziativa .

“Questo percorso , che vuole essere un esempio da seguire , partito già da un GLHO, modello, stimolo per tutte le scuole – commenta Naddeo – vuole nel suo messaggio esprimere certamente la funzionalità del minibasket , ma soprattutto vuole rappresentare la necessità di costruire un piano globale , casa, scuola, sociale, fondamentale e necessario per l’autismo al fine di costruire una rete educativa attorno all’alunno autistico, ponendo come obiettivo principale il benessere e le autonomie .”

 Nell’iniziativa sono coinvolti Asl , Comune , Scuola, ognuno per i propri compiti. La partecipazione dei compagni di classe che mira all’inclusione vera, vuole costituire una garanzia nei passaggi alle scuole dei diversi gradi, la presenza di alcuni di loro può facilitare il proseguimento del percorso scolastico e non.

“E’ un passo importante perchè potrebbe segnare il momento di avvio di un lavoro di formazione, connessione e collaborazione di tutti i soggetti interessati per migliorare qualitativamente la vita dei ragazzi autistici. Per questo un grande ringraziamento va a tutti coloro che hanno contribuito: il vice Sindaco di Salerno anche assessore alla pubblica istruzione, Eva Avossa; tutti i dirigenti delle scuole aderenti al progetto; il Preside Giannone, il primo a costruire insieme alle famiglie;  le docenti e le classi intervenute. L’augurio è che tutti, scuole, comuni ed asl, uniformino gli interventi. Il nostro slogan rimane sempre: io non miglioro se tu non agisci insieme alla mia famiglia .”

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