La più bella gara di Tommaso
Sono molti anni che Tommaso fa atletica con due società che si occupano di sport per ragazzi come lui. Il lavoro svolto negli anni dagli allenatori Giovanni e Davide non si è limitato alla mera parte sportiva: corri, salta, fai questo esercizio, ma si è estesa alla acquisizione di varie abilità, allo sforzo di percepire un concetto spazio-temporale che per una persona autistica non è affatto cosa facile e anche a vivere una socialità tra i ragazzi, senza essere invasivi, ma costruendo rapporti che pur in un’ottica diversa, come diversi sono i nostri figli, sono rapporti d’affetto e di amicizia.
L’atletica leggera, regina di tutti gli sport, offre la possibilità di ritagliarsi una specialità adatta alle proprie capacità come nessun altro sport può fare e così Tommaso è diventato un saltatore a ostacoli, che potrebbe anche essere una simpatica metafora della sua vita. Quando ha iniziato ad allenarsi, Giovanni Marcoccia, il suo allenatore, mi ha spiegato che non era una scelta solo dettata dalle capacità atletiche di Tommaso, ma che per una persona che ha un deficit di attenzione dover mantenere un ritmo costante e cadenzato e una sequenza precisa aiuta a consolidare proprio la soglia di attenzione.
Come sempre bisogna fare i conti con gli aspetti della personalità dei nostri figli: Tommaso non ha mai amato misurarsi con gli altri per paura della competizione e dunque c’è voluto del tempo perché fosse pronto. Poi, una volta preso l’abbrivio, deve essergli piaciuto perché fare una gara non è stato più un problema, tranne che per avere il numero appiccicato sulla maglietta che lui vive come un corpo estraneo da eliminare.
Ed ecco che arriviamo alla gara di domenica 23 Aprile. Siamo a Fiano Romano per i Giochi Regionali di Special Olympics. Tommaso è pronto insieme al suo amico e compagno di allenamenti Riccardo. Sono solo loro due, si avviano alla partenza che avviene con assoluta regolarità e la gara comincia. Tommaso è in testa, Riccardo segue. A metà del percorso, come potete vedere nel video, Tommaso si ferma e si volta per vedere a che punto è il suo amico. Lo aspetta. Una volta che Riccardo l’ha quasi raggiunto, Tommaso riprende la sua corsa e vince la medaglia d’oro.
Devo dirlo, sono orgogliosa di mio figlio 365 giorni all’anno, i bisestili 366, ma in questo frangente sono stata doppiamente fiera e soprattutto per quel gesto di solidarietà e amicizia che incarna il vero spirito sportivo e vale più di un primato o di una medaglia. Vedere che un sentimento, che agli occhi di uno sguardo superficiale sembra impossibile, ha prevalso sulla competizione mi ha allargato il cuore. Questi nostri figli strani, diversi, un po’ bislacchi nel loro modo di essere, hanno ancora tanto da insegnarci. E guardate come si pavoneggia con le ragazze nella foto!