Metti una sera a casa di Achille, ed il salotto diventa un cinemino d’essai…Con la mancata programmazione in chiaro di Tommyeglialtri , é inutile negarlo, ci siamo rimasti tutti un po’ in mezzo . Già dalla sera stessa del “fattaccio ” una salve di messaggi si è materializzata su cellulari e social , con amici , nemici o semplici conoscenti che, più o meno gentilmente, chiedevano conto dell’accaduto e, soprattutto, cercavano una soluzione per soddisfare la curiosità , prima stuzzicata poi freddamente delusa.
A questo punto, un po’ perché mi sentivo in colpa dell’errata comunicazione, un po’ perché ci tenevo proprio tanto a che le persone vedessero il film, ho deciso di organizzare una piccola serie di proiezioni casalinghe , forte della registrazione che avevo effettuato nella prima visione, di un impianto TV non nuovissimo ma nemmeno antidiluviano, ma anche della naturale indole della nostra famiglia a lasciare sempre socchiusa la porta di casa, nella speranza che un angelo entri per confortarci un po’ ( questo me lo ha insegnato tanto tempo fa la mia mamma, forse con il triste presagio di quanto velocemente lei stessa si sarebbe trasformata in un angelo.)
Nell’era social diramare inviti è veramente fin troppo semplice .
Si battezza una serata senza troppa concorrenza di partite di calcio , un orario con tolleranza di 15 minuti (il film è registrato e gli ultimi che arrivano impazziscono a parcheggiare , si , anche a Modena capita ..) e si batte il tasto invio.
Nel giro di pochi minuti cominciano ad arrivare le conferme ( parenti, amici , vicini, amici di amici , posso portare la consuocera? Ti ricordi di me avevamo i figli insieme all’asilo mi ha dato il tuo numero Tizio….Scusa, abito nel palazzo di fronte , io non avevo capito che Achille era autistico , mi prendi lo stesso o sei offesa con me … Senti ti dico la verità ce l’ho registrato ma vorrei vederlo con voi , se non hai posto stavolta facciamo la prossima… scusa lo so che hai detto che per giovedì sei già piena ma io sono troppo curiosa , sto in piedi non ti preoccupare…).
Stabilisco un tetto di venti persone massimo
Otto tra divani e poltrone, otto in seconda fila sulle sedie prese dalla tavola da pranzo – per favore i più alti sulle sedie che sennò non si vede niente – e quattro seduti a terra sul tappeto – di solito i più giovani , spesso sono quegli educatori ancora ragazzi che io amo tanto perché quando Achille va a spasso con loro non sembra sotto tutela ma in amicizia .
Il buio assoluto favorisce la concentrazione e ripara dagli occhi indiscreti il perenne casino che c’è a casa mia .
Per ottenere il silenzio invece non occorre nulla . Nessuno fiata, nessuno si muove , ogni tanto qualcuno ride ma se ne vergogna subito , tanti si commuovono, tutti sempre cercando di non disturbare.
Nel succedersi degli ospiti ho notato che più sono estranei al problema più tendono alla paralisi , che finisce allo scorrere dell’ ultimissimo titolo di coda .
A questo punto si alzano , molti guardando in basso, altri recuperando velocemente le proprie cose, e fanno per andarsene.Una nonna piange e dice ..mio nipotino è autistico , io lo so ma mia nuora non si vuole rassegnare e io stasera mi sono spaventata..
Si fermano un momento sulla porta a commentare
Non è possibile, non credevo, ma che situazioni ma bisogna protestare tutti , però adesso questo film bellissimo ( tutti lo dicono -bellissimo – anche quelli più esperti di cinema venuti più per curiosità professionale che altro ) lascerà il segno, vedrai, qualcosa cambierà per forza , deve cambiare , verrà proiettato a tutti i convegni sull’autismo da qui all’eternità e la Rai? Perché non è passato alla Rai, dovevano vederlo tutti subito , che fa, lo Stato, ha paura di fare una figura di merda ? Quella la fa comunque e oscurandolo anche di più, e mi chiedono e Tommy che dice , e Aki che dice , hanno capito, loro, l’importanza di questa cosa … Io rispondo chissà … .
Nessuno si presenta a mani vuote .. e il gelato , le fragole , le bottiglie di vino attendono ordinate sul tavolo. Dal secondo dei nostri incontri , però, ce li condividiamo prima della proiezione.
Che se aspettiamo la fine a tutti è passata la fame e resta ogni cosa li , e io sarei quella che è a dieta…
Antonella Missiroli
mamma di Akille e Giovanni