Il film di noi autistici

Erano in 900 a Modena per vedere “Tommy e gli altri”. A Roma però nessuno ci calcola!


Sabato sera a Modena c’erano novecento persone al Forum Monzani per vedere Tommy e gli altri. Non è proprio da tutti i giorni stare sul loggione, al buio, in un auditoriom immenso e contare 900 teste che guardano il film con la tua storia. Ho mandato un messaggio al regista Massimiliano Sbrolla per dire che ero impressionato. lui  mi ha risposto: “Ma perché lo capisci solo adesso che spacca?”.

Dopo il film il dibattito. Una pediatra prova a dirmi che ho scelto solo i casi “più gravi” per parlare di autismo…Me la mangio, mi hanno detto che quando è uscita le fossero venute le maches ai capelli. Mi sono reso conto che non mi trattengo più. Ho perso quella pacata moderazione che mi faceva rispondere con gentilezza a chi ancora mi dice: “state dando una visione pessimistica dell’ autismo…” Lo scrivo così almeno anche gli altri sono avvertiti.

Invece devo dire che passare due giorni con Tommy a Modena mi ha confermato un’impressione che avevo già iniziato a maturare a Bergamo, quando ero andato la settimana passata a fare la stessa cosa.  Vivere in un a grande città come Roma rende tutto più difficile per la famiglia che debba gestire una persona autistica. E’ paradossale ma la nostra vicinanza fisica con i vertici dello Stato (ma anche della Chiesa) invece che facilitarci ci crea delle muraglie attorno. Certo siamo i primi a trovarci a portata di mano quando c’è da fare una carezza a favore di telecamera, una festa comandata con ragazzi da abbracciare, una dichiarazione da rilasciare di fronte ai diretti interessati. Per il resto è tutto in salita, ma una salita che nemmeno potete immaginarvi voi che abitate in una città come Modena.

Ho chiacchierato con il sindaco mentre  Tommy pedalava con la bici a due piazze nel corteo dei #Matt, dopo la proiezione ci siamo intrattenuti con chi gestisce tutti i servizi psichiatrici della città. Le madri di Aut Aut Modena Onlus sono considerate dalle amministrazioni  come un interlocutore reale, non simbolico. Noi a Roma siamo ancora a organizzare i palloncini del 2 aprile e a Modena i genitori hanno già un centro da loro gestito dove fanno terapie, parent training e stanno partendo con un’iniziativa imprenditoriale di tutto rispetto “I Tortellanti” per cui il Comune ha già destinato un edifico che diventerà “casa e bottega” per i ragazzi fabbricatori di tortellini.

Insomma io sto da anni a inseguire il sogno di avere quattro mura e un pezzetto di terra per i nostri ragazzi in una città che ha chilometri quadrati di edifici in disuso, tra caserme, conventi, chiostri e ex fabbriche. Ho scritto due libri, fatto un film, gestisco questo spazio che produce migliaia di notizie all’anno, abbiamo creato un’app, siamo presenti ovunque ci chiamino, abbiamo fatto progetti, creato attività…Ma ancora dalle parti del Campidoglio nessuno ci degna nemmeno di un cenno di risposta. Sto pensando che da Roma dovremo emigrare, e anche presto se ancora vogliamo sperare di poter costruire qualcosa.

(Tommy in Campidoglio prende il Premio Anima ma sul Casale delle Arti tutto tace)


UNA GIORNATA A MODENA IN 4 VIDEO


 IL DIBATTITO DOPO IL FILM

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TOMMY E IO CON LA BICI A DUE PIAZZE

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TOMMY AL MATT PRIDE

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TOMMY TORTELLANTE

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Gianluca Nicoletti

Giornalista, scrittore e voce della radio nazionale italiana. E' presidente della "Fondazione Cervelli Ribelll" attraverso cui realizza progetti legati alla neuro divergenza. E' padre di Tommy, giovane artista autistico su cui ha scritto 3 libri e realizzato due film.

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