Una donna asperger scrive al Ministero sull’autistico vittima di abuso sessuale
Abbiamo giorni fa commentato con amarezza la notizia che l’abuso sessuale ripetuto e comprovato su un ragazzo autistico non fosse costata all’autore del crimine che 5000 euro di risarcimento e nemmeno un giorno di carcere da scontare o una misura qualsiasi di sicurezza che potesse cautelare la sua vittima dal pericolo di doverselo ritrovare davanti. Pensate che qualche giornale, programma tv, opinionista di spicco, associazione per i diritti umani si siano mossi anche solo per capire qualcosa di più? Silenzio tombale, mentre continua la sarabanda di show girl che a distanza di decenni ricordano chi ha messo loro le mani sul sedere e per queste mirabolanti rivelazioni ottengono interviste e spazi abnormi in tutti i media.
PER UN AUTISTICO ABUSATO SESSUALMENTE A CUNEO NESSUNO S’INDIGNA
A quanto ci risulta l’unica persona che si sia presa la briga di mandare una raccomandata al Ministero della Giustizia, alla Procura di Torino e al Tribunale di Cuneo è una signora con diagnosi di Asperger, che con grazia e rispetto della legge, chiede soltanto che le si confermi che quella sentenza abbia espresso il maggior grado di tutela possibile per un giovane disabile abusato.
RACCOMANDATA D.ssa Elisabetta Maria Cesqui Gabinetto del Ministro MINISTERO DELLA GIUSTIZIA Via Arenula, 70 00186 ROMA RM
RACCOMANDATA Dr. Armando Spataro PROCURA DELLA REPUBBLICA presso TRIBUNALE DI TORINO Corso Vittorio Emanuele II, 130 10138 TORINO TO
RACCOMANDATA Dott.ssa Francesca Nanni PROCURA DELLA REPUBBLICA presso TRIBUNALE DI CUNEO Piazza Galimberti 7 12100 CUNEO CN
Milano, 7 novembre 2017 Oggetto: Richiesta di chiarimenti Buongiorno, sono una adulta autistica (diagnosi di Asperger), molto attenta che i miei simili meno fortunati di me – che sono in grado di esprimermi – non vengano discriminati. Leggo da un articolo del Corriere – che allego in copia per Vs pronto riferimento – la storia di un ragazzo autistico vittima di reiterati abusi sessuali, il cui aggressore è stato condannato dal Tribunale di Cuneo. Gli autistici sono noti per attaccarsi a routines che possono sembrare sciocche, come bere soltanto da bottiglie con il tappo rosso. Pochi sanno che questo atteggiamento è un disperato tentativo di trovare qualcosa di certo, in un mondo che non è governato dalla Logica. Un autistico – qualunque sia il suo quoziente intellettivo – non è in grado di cogliere le intenzioni del prossimo osservando un battito di ciglia: si aspetta che ad un tipo di azione corrisponda sempre lo stesso tipo di reazione. Cosa che purtroppo non avviene ed ecco perché l’autistico ha bisogno di circondarsi di persone di cui si può fidare, al fine di vincere la paura che è una compagna di vita. Purtroppo questo non è successo al ragazzo di cui parlo: non solo è stato abusato da chi doveva prendersi cura di lui, ma è stato offeso nella sua dignità da una sentenza che suona incomprensibile: non un giorno di carcere, per l’aggressore, che ha ottenuto tutte le attenuanti del caso. Tutto questo a dispetto dell’art. 3 della Costituzione, che cita vanamente: Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale. Una Costituzione di cui la maggioranza delle persone va fiera, come se un pezzo di carta potesse essere più importante di ciò che accade tutti i giorni nella realtà. segue Raccomandata del 7 novembre 2017 Tengo a precisare che non nutro alcun dubbio sul fatto che la Legge sia stata applicata in modo corretto, quanto al riconoscimento delle attenuanti: ma vorrei invitarVi a riflettere sul fatto che – allo stato attuale della tecnologia – per applicare la Legge in base ai codicilli, sarebbero sufficienti dei droni. Diversa è la Giurisprudenza, che si affida ad esseri umani dotati di quella empatia che – paradossalmente – non viene riconosciuta agli autistici. Non ho alcun rapporto con la famiglia di quel ragazzo, non li conosco, abitando a Milano. Scrivo come cittadina italiana, che vorrebbe sentirsi tutelata. Che vorrebbe che le minoranze fossero tutelate senza accendere luci blu un giorno all’anno, senza discorsi del Presidente del Repubblica, totalmente privi di seguito nei fatti. Scrivo per conoscere le ragioni di questa sentenza, per trovare in essa una logica nascosta, nel caso esistesse. Per scacciare quel cattivo pensiero che mi si è insinuato in testa: che il ragazzo non è un attore, non è destinato a finire sui giornali. La sua integrità psico-fisica vale al massimo 5.000 euro e tanto gli è stato concesso a titolo di risarcimento. Dopotutto, quando mai guadagnerà la stessa cifra, nella sua vita? – devono aver pensato il Giudice (Dr. Alberto Boetti) e le due PM (D.ssa Chiara Canepa e D.ssa Carla Longo) che hanno seguito il caso. Mi piacerebbe che mi convinceste – con argomenti concreti – che mi sto sbagliando. Grazie per l’attenzione. Distinti saluti. Silvia Totino |