Come ogni logica del social apparire è stata frantumata dall’uovo che resiste perchè Cervello Ribelle
Possiamo dire che la più potente campagna virale legata ai social sia stata a favore dei “Cervelli Ribelli”. Tutto inizia quando a gennaio era circolata la notizia che più di 25 milioni di persone hanno messo mi piace all’immagine di semplice uovo battendo ogni primato su Instagram. Al momento in cui stiamo scrivendo quella foto è arrivata a piacere a oltre 53 milioni di persone. La foto non pareva avere altro senso che quello di creare un nonsense capace di scatenare una corsa al like, per effetto della smania di far parte comunque di un evento che oggi attraversa e alimenta i social.
Il profilo dell’uovo è a nome di una fantomatica “Egg Gang” di cui non si conosceva altro che qualche laconico messaggio del tipo: “Questa è una pazzia! Che meraviglioso momento per essere vivi”. Si sono fatte varie ipotesi sulla reale funzione di quell’uovo, una foro banale presa da una delle tante library di immagini per la rete, nulla di artistico, nulla di pensato, nessun intervento. Insomma un nulla che era riuscito a calamitare l’attenzione di tutti quei milioni di esseri umani.
Finalmente si è saputo cosa si celasse dietro alla campagna dell’uovo solitario: le abbiamo letto da Gabriele Porro che su Wired racconta nei particolari come è andata a finire: “Il profilo non è rimasto silente. Ma nei giorni scorsi ha pubblicato nuove immagini, all’interno di una campagna con la piattaforma di streaming Hulu per la promozione dell’associazione statunitense Mental health America.
Poi l’annuncio che durante la serata del Superbowl su Hulu sarebbe stato svelato lo scopo dell’uovo. Sulla piattaforma è apparso un video di 30 secondi intitolato The reveal. L’uovo si frantuma sempre di più fino a rompersi al grido: “La pressione dei social media mi ha colpito, se anche tu stai lottando, parlane con qualcuno”, indirizzandoli a Menthal Health America . l’organizzazione no profit che in America si occupa di salute mentale.
E’ un segnale ben preciso che dovrebbe far riflettere tutti quelli che si occupano a vario titolo di disabilità psichica e relazionale, al di là dello specifico campo di azione dell’organizzazione americana che ha commissionato una campagna semplice come “l’uovo di Colombo”, ma capace allo stesso tempo di coinvolgere una folla immensa di persone a riflettere anche solo un istante sulla condizione della neurodiversità, il più indicibile e tabuizzato dei possibili modi d’essere di un appartenente all’umanità.
Per parlare di “Cervelli Ribelli” occorre uscire dalla mestizia di chi, all’apparenza, sembrerebbe dover solo chiedere la cortesia di essere considerato come un cittadino portatore di diritti. “I cervelli ribelli sono quelli che sanno cogliere varianti imprevedibili rispetto a sistemi di pensiero stabilizzati.” …Abbiamo scritto nel nostro Manifesto, oggi la campagna dell’uovo che si ribella alla pressione che vorrebbe frantumarlo ne è la dimostrazione più evidente!