Un autistico bullizzato a scuola? Noi Cervelli Ribelli rispondiamo: “Salva un bullo!”
Un episodio di “banale” bullismo nei confronti di un ragazzo autistico diventa notizia, ma solo perché il fratello della vittima scrive un appello accorato su Facebook. Scriviamo banale perchè purtroppo sappiamo come sia frequente, è noto statisticamente che le prime vittime dei bulli a scuola siano comunque persone con neurodiversità, a vari gradi collocate nello spettro autistico. Sono i bersagli preferiti di vigliacchi, sono la ragione prima del coalizzarsi di chi si sente fortificato dallo stare dalla parte della “normalità”. Sono quelli che non protestano, non si ribellano, spesso non parlano o non sanno raccontare quello che subiscono. Ancora più spesso i genitori stessi vivono impegnati nel costante bisogno di giustificarsi verso gli altri papà e mamme, che stanno vigili a osservare quanto quella presenza estranea possa in qualche maniera limitare il diritto a istruirsi dei loro figli nella norma. Sappiamo tutto e non ci stupiamo di nulla, nemmeno ci sorprenderebbe una levata di scudi, la solita giustificazione di rito per cui è normale che tra ragazzi si possa scherzare, che in fondo è quel ragazzo ad avere atteggiamenti “strani”, che sarebbe meglio per il suo bene stare assieme a quelli come lui e via dicendo con tutto il repertorio dell’atavica difesa dai rischi che si corrono con la presenza di un cervello ribelle che possa destabilizzare la solida certezza di appartenere senza equivoci o dubbi alla maggioranza dei sani di mente.
Sul tema del bullismo verso gli autistici noi avevamo ideato e diffuso una campagna in 20 tappe che ha coinvolto 5000 studenti, promossa dal Dipartimento per le Pari Opportunità e dalla Direzione Generale per lo studente l’Integrazione e la Partecipazione del Miur, nel nostro giro non siamo passati purtroppo per Livorno…
Chi avesse modo di contattare la scuola in cui sono avvenuti i fatti consigli agli insegnanti la somministrazione del nostro Kit didattico . SALVA UN BULLO, non serve commiserarci e nutrirci dell’indignazione facile a suscitare nei social… Giriamo la questione e facciamo una campagna culturale per “salvare il bullo” a qualcosa forse servirà…
VAI AL KIT DIDATTICO: “SALVA UN BULLO”
Livorno, la denuncia sui social: “Mio fratello autistico bullizzato a scuola”
In un lungo post su Facebook il ragazzo lancia anche un appello: “Invito tutti quei fratelli, mamme, padri che ogni giorno si trovano a combattere il bullismo ad unirsi a questa lotta”
“Handicappato di m….”. “Io con te non ci parlo grasso”. Comincia così il lungo post, apparso alcuni giorni fa su Facebook, in cui un ragazzo di Livorno racconta le offese e gli insulti che il fratello autistico è costretto a subire ogni giorno a scuola, un istituto superiore della città. Come raccontato da Il telegrafo, il lungo post pubblicato dal giovane dopo che il fratello ha confessato alla famiglia di essere vittima dei compagni di classe, è diventato virale sui social.
“Continuo a non capire, e se prima avevo un minimo di fiducia nella scuola e nei miei ‘coetanei’, adesso non la ho più. Non vedo più un barlume di speranza in niente e nessuno. Non vedo più una giustizia che nel tempo si è trasformata in relativa, non vedo più un mondo, e soprattutto un futuro, per il mio fratello”, scrive il ragazzo che si rivolge anche agli altri genitori e ai professori: “Non credono ai suoi racconti, del resto lui è disabile e non sa quello che sta dicendo ….Vedo ragazzi che se ne fregano in continuazione dei suoi sentimenti, e soprattutto vedo in lui una grande solitudine …Una desolazione tale che a volte lo spinge a venire da me a chiedermi se lui lo amerà mai qualcuno …..capite?”.
Nemmeno cambiare scuola – spiega il fratello – è servito. “A quanto pare il male dilaga da tutte le parti, la cattiveria è parte integrante della stragrande maggior parte di noi persone”. Il giovane poi, sempre dai social, lancia una denuncia, invitando “a chiedere non compassione, mio fratello non deve fare pena ….mai” “ma giustizia e supporto”. “Invito tutti, tutti quelli che hanno subito atti di bullismo, tutti quei fratelli, mamme, padri che ogni giorno si trovano a combattere tutti i giorni contro questa situazione ad unirsi a questa lotta. “E mentre loro sono a ridere per aver deriso un bambino autistico indifeso e averla fatta franca, mamma piange a letto di nascosto come fa da quando ero piccolo credendo che non mi accorga di niente , disperata . ..Babbo come al solito si ammutolisce in un silenzio assordante da cui sgorga rabbia e malinconia . E io sono qui . Ad abbracciare mio fratello e a rassicurarlo che qualunque cosa accada io sarò qui sempre!” (fonte: Repubblica.it)