Cosa fare

Alla Preside del liceo Enriques di Livorno: se mi invita vengo con “Tommy e gli altri” per far capire ai suoi studenti che è solo da vigliacchi fare i bulli con un autistico

Abbiamo qui commentato ieri  la storia del ragazzo autistico di Livorno che attraverso il fratello maggiore denunciava di essere vittima di atti di bullismo scolastico. Ci ha scritto questa mattina  la madre di quel ragazzo, raccontandoci i particolari della storia e chiedendoci di venire alla scuola di suo figlio per una tappa extra del tour didattico che, un anno fa, abbiamo organizzato in venti licei italiani, proprio per spiegare ai ragazzi quanto sia vigliacco e inutile fare i bulli con persone neurodiverse.

Il progetto che era sostenuto dal Miur è chiuso, ma mi rendo ugualmente disponibile a portare di persona il film in quella scuola di Livorno che frequenta il suo ragazzo e farlo vedere a studenti e professori.
Qualora la Dirigente sia disposta  a concedere mezza giornata alla riflessione, per rasserenare il clima e discutere sul significato di “Cervelli Ribelli”, io posso impegnarmi a venire e portare il film “Tommy e gli altri” come stimolo a un dibattito sull’inclusione scolastica di ragazzi autistici. Scrivo qui a tal proposito una mia lettera aperta: (GN)

Gentile Professoressa Manuela Mariani

Dirigente scolastico “ Liceo Enriques “

via della Bassata LIVORNO 

Mi scrive la madre di un ragazzo autistico che frequenta il suo istituto e che da qualche giorno è oggetto dell’attenzione dei media, la sua famiglia sostiene che sia vittima di atti di bullismo durante l’orario scolastico. In particolare il fratello maggiore ha lanciato un appello per denunciare pubblicamente una situazione di non facile convivenza tra il ragazzo e i suoi compagni di scuola. Le posso confermare a mia volta, da padre di un autistico, quanto sia difficile l’inclusione scolastica di persone nello spettro, anche se abbiamo una legge “che tutto il  mondo ci invidia” so bene quanto quella legge poi, all’atto pratico, per gli autistici da sola non basta se non c’è una solida e diffusa informazione sulla nuerodiversità, sia per gli studenti, quanto per gli insegnanti e i genitori.
Mi rendo sin da ora disponibile a venire nel suo liceo a fare una chiacchierata con studenti, professori e famiglie dopo aver fatto loro vedere il mio film “Tommy e gli altri”. Per esperienza posso dirle che tutte le volte che siamo andati in un liceo a parlare su quella testimonianza di autismo disperato, che ho racconto in tutta Italia,  il coinvolgimento è stato veramente entusiasmante. L’abbiamo fatto già  in tanti licei italiani e abbiamo parlato con più di 5000 studenti, posso venirlo a fare volentieri e in forma assolutamente gratuita anche con i suoi ragazzi. Nel caso le propongo di sottoporre in anticipo alle classi una riflessione sul Kit Didattico che abbiamo creato proprio per preparare alla visione del film. Mi scriva e mi faccia sapere se la mia proposta può esserle utile a creare un clima migliore e a diffondere cultura sull’inclusione. Io ci sono.
          Con i migliori saluti
         Gianluca Nicoletti (gianluca@cervelliribelli.it)                                                                         
     
                                                                                                                                                                                                          ROMA 8 marzo 2019

LA LETTERA DELLA MADRE DI MATTEO

Ciao Gianluca,

Quest’anno per Matteo doveva essere un anno importante, sta crescendo e a settembre scorso ha iniziato una nuova avventura in un liceo artistico di Livorno…. ricordo ancora quanto fosse emozionato…. i giorni passavano, ma io non vedevo in lui lo stesso entusiasmo che aveva alle medie e alle elementari, si perché nonostante il suo disturbo a Matteo è sempre piaciuto andare a scuola, scoprire cose nuove, forse anche per spirito di emulazione verso il fratello e forse anche perché la routine quotidiana lo aiuta a regolarsi…. invece

era triste, e i suoi occhi non brillavano più ….

Dopo due mesi quando all’uscita di scuola lamentava un dolore al braccio , abbiamo capito dopo un suo racconto agghiacciante ,che era da mesi vittima dei bulli per i corridoi della scuola e nei bagni dove, proprio per ultimo episodio era stato colpito fisicamente…. dopo aver visto l’inadeguatezza della scuola nel gestire la faccenda ,abbiamo deciso di sporgere denuncia che è tutt’ora al vaglio della magistratura!

Abbiamo quindi cambiato istituto anche se non è stato semplice, è stato accettato in un liceo linguistico di Livorno. Qui avevamo richiesto ,accompagnato da una relazione scritta della sua neuropsichiatra ,che consigliava vivamente l’inserimento di Matteo in una classe con almeno uno o due ex compagni delle medie , perché tutto ciò avrebbe favorito sia il suo inserimento, e lo avrebbe rassicurato, ma la richiesta ovviamente è andata vana….

Inserito quindi in una classe piccola di numero, ma non certo di semplice gestione….nonostante tutto, Matteo ha cercato di ambientarsi nonostante le molte difficoltà, poi gli piace fare latino, geografia, tiene anche ai voti!

Ovviamente segue un piano personalizzato ,ma ce la mette tutta!

Poi comincia a lamentarsi che nessun compagno si avvicina a lui, che nessuno parla con lui…. fino a quando mercoledì scorso ci ha detto che alcuni dei compagni di classe lo hanno chiamato “ handicappato di merda” e che altre volte gli dicono spesso e volentieri “ con te non ci parlo “ oppure adoperano il silenzio oppure “ grasso!”….

Ho informato subito nella mattinata la Vicepreside e la Coordinatrice del sostegno, ( informandole anche che avevo trovato che alcuni ragazzi della classe avevano formato su Instagram un gruppo ristretto che a presa di giro verso Matteo hanno intitolato “ beh siamo autistici”, ti allego foto) che hanno parlato poi con i ragazzi menzionati da mio figlio, i quali hanno naturalmente hanno negato il tutto!

Non solo pare che abbiano tirato fuori messaggi che Matteo mando’ a dicembre sul gruppo classe di wathapp dove offendeva i compagni con parole pesanti che lui ha probabilmente ha usato per restare a pari con loro “ non mi parlate, non mi date la lezione siete delle…. m…. brutti str….“, purtroppo sono mortificata di non aver visto prima questi messaggi, sarei intervenuta, ma ancora di più avrei capito che che quella era una spia rossa accesa per rilevarci che qualcosa non andava….anche se avevo già capito e “ denunciato “ a Pei una mancata integrazione, dove però sono sempre stata inascoltata , così come sono state inascoltate le nostre richieste di cambiare sezione….

Poi , la Vicepreside e coordinatrice, hanno fatto un incontro di con i genitori dei ragazzi sopra menzionati senza di noi, e a quel punto senza la nostra autorizzazione, pretendendo poi un successivo incontro con i genitori già ascoltati, noi e le insegnanti di sostegno, così tutto in modo ufficioso per poter chiudere la faccenda ed incolpare solo il sostegno , senza sapere che l’inclusione è compito di tutti docenti della classe….naturalmente non ci siamo prestati a questi giochi!

Poi niente, niente Consiglio di classe straordinario per capire la faccenda, niente il silenzio….e Matteo è a casa da giorni….questa a grandi linee è la situazione….avrei da dirti ancora di più , dettagli importanti, ma che a scriverli diventerebbe un libro non più una mail, magari ci sentiamo….

La cosa che mi fa più male è che non riesco a fargli finire la prima superiore….

Il problema è culturale, troppa fatica costa cercare di capire ed integrare i nostri figli, in questo mondo che va di fretta e al quale poco importa di chi è diverso e complicato ….

Mi piacerebbe che tu venissi a Livorno a presentare, proprio in questo liceo, o in più scuole, il tuo film, che sono certa aiuterebbe a sensibilizzare !

Il liceo è “ liceo Enriques “ via della Bassata LIVORNO

La Dirigente è Manuela Mariani

Vicepreside Eleonora Agostinelli

Ringraziandoti in anticipo

Un abbraccio

Claudia Leone Simoncini 


Aggiornamento del 9 marzo da “IL TIRRENO”

Gianluca Nicoletti

Giornalista, scrittore e voce della radio nazionale italiana. E' presidente della "Fondazione Cervelli Ribelll" attraverso cui realizza progetti legati alla neuro divergenza. E' padre di Tommy, giovane artista autistico su cui ha scritto 3 libri e realizzato due film.

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