Siamo l’ex voto al “Benedetto Autismo”. Santo patrono di chi si fa ricco della nostra angoscia.
Basta la frase “Benedetto autismo” per scatenare sdegno e richieste di impalamento nei tanti luoghi di discussione social di familiari di autistici, gruppi che assomigliano alle riserve indiane dove ai reclusi era permessa la danza degli spiriti.
Chi s’indigna ha ben ragione di farlo; quella frase è la cruda sintesi del blitz “Scrigno”, che a Palermo ha portato in carcere venticinque persone, tra cui parenti vari di mafiosi e l’ex deputato dell’Ars Paolo Ruggirello. E’ venuto fuori un grande affare sulla gestione delle fragilità, tra cui l’autismo.
Il politico si era occupato dell’accreditamento utile alla concessione dei fondi pubblici. C’era Ruggirello alle spalle della “Serenità società cooperativa sociale onlus”, impegnata nel settore dell’assistenza sociale residenziale e di fatto gestita da Stefania Mistretta, psicoterapeuta sentimentalmente a lui legata. Ruggirello stava per creare una società per investire sul «benedetto autismo», così diceva intercettato al telefono. Uno dei suoi progetti era appunto un “Centro per l’autismo” attivato a Marsala, in contrada Strasatti. (da Repubblica)
E ora? Ci siamo accorti che attorno all’autismo girano tanti soldi? Non lo sapevamo? Certo che ne girano e ne continueranno a girare, il problema è che non sono finalizzati alla vita felice degli autistici.
Servono a tenere in vita piuttosto la grande macchina degli impresari dell’autismo, che vive nell’attesa che la disperazione renda le famiglie totalmente inerti.
Quello è il momento in cui l’autistico comincia ad avere veramente un ruolo sociale importante, diventa più precisamente la “ragione sociale” di quell’intricato meccanismo che vede i nostri figli come potenziali rette.
Una testa una retta; ecco perché bisogna muoversi e costruire, piuttosto che continuare a scambiarsi notizie sui cialtroni di turno che vendono cure e promettono miracoli, condividere improbabili interviste a dottori pensionati che ancora rivelano i complotti delle case farmaceutiche, quelle che naturalmente foraggiano i giornalisti come me. Mi metto anche io per equità tra i perditempo…Ma si anche io ho scritto, raccontato, immaginato, sognato!
Sono arrivato alla conclusione che quello che ognuno di noi genitori attivisti fa ogni giorno serve illuderci che il tempo sia clemente con le nostre menti scosse, che resteremo sempre giovani accanto ai nostri ragazzi e che continueremo a occuparci di loro, ogni giorno, dando senso al nostro tempo e confini al loro.
Questo è il nostro esistere, siamo noi l’ ex voto a quel “benedetto autismo”, il santo patrono di chi sulle nostre notti interminabili e le nostre giornate troppo brevi costruisce le sue fortune.