Pensare Ribelle

Henry David Thoreau, eco cervello ribelle 160 anni prima di Greta

La battaglia ecologista di Greta Thunberg ha occupato le prime pagine dei giornali non solo per le idee sulle quali si fonda. È romantica l’immagine di una adolescente, seguita da milioni di altri giovani, che induce l’intera comunità mondiale a riflettere sulla questione ambientale e perseguire obiettivi di risanamento climatico. Sapere che fosse una Asperger ha scatenato l’opinione pubblica e c’è stato chi ha messo in dubbio che le parole da lei pronunciate fossero frutto del suo libero pensiero. In realtà Greta non è stata la prima e forse non sarà neanche l’ultima tra le persone neuro diverse a parlare di ecologia.



Henry David Thoreau (1817-1862) occupa una posizione centrale nella letteratura americana. Non ha mai scritto un romanzo o un racconto breve e la sua poetica è mediocre, ma i suoi discorsi e i saggi sono presenti in antologie come classici della letteratura. “Walden”, che racconta i suoi due anni trascorsi in una capanna nel bosco, è considerato un capolavoro della letteratura per quanto riguarda lo stile e il messaggio. Thoreau era un uomo strambo, presentava così tanti aspetti della sindrome di Asperger che è presumibile che ne fosse affetto. Nathaniel Hawthorne, autore de “La lettera scarlatta” e suo buon amico, si riferiva a lui come un personaggio singolare, brutto come il peccato, il naso lungo, la bocca strana, e con modi rozzi e un po’ rustici, sebbene cortesi. Come molte persone nello spettro, tendeva a perseverare sui suoi argomenti preferiti e, nel caso di Thoreau, il suo particolare interesse era il lago Walden e la flora e la fauna che lo circondavano.

Temple Grandin nel libro “Il cervello autistico”spiega che il suo pensiero differisce da quello della maggior parte dei neurotipici. Le sue esperienze con la percezione, l’analisi e la memoria sono tutte basate su specifiche immagini visuali e su dettagli che lei può immagazzinare e richiamare al bisogno. Penso in immagini. Le parole sono una seconda lingua per me. Io traduco sia il parlato che lo scritto in film pieni di colore, completi di suono, che girano nella mia testa come un nastro del videoregistratore.

Anche Thoreau era una persona con una percezione visiva estremamente acuta. Lui stesso affermava di essere in grado di vedere una libellula a mezzo miglio di distanza. Era in grado di apprezzare la mescolanza della luce del tramonto e di quella della sera. Che incommensurabile intervallo c’è tra la prima sfumatura del chiaro di luna che siamo in grado di apprezzare, che illumina il versante occidentale con luce misteriosa, poetica, argentea e l’ultima onda di luce sul versante orientale! È meraviglioso come i nostri sensi possano abbracciare un così vasto intervallo, come dall’essere consapevoli di uno, siamo consapevoli dell’altro.

Ama la natura e trova la bellezza nella più piccola formica o fiore o seme. Nel suo diario, iniziato a scrivere nel 1837 e continuato per il resto della vita con circa 7000 pagine, riconosce questa tendenza: io vedo i dettagli, non il tutto, neanche l’ombra del tutto. La tendenza a concentrarsi sui particolari è cosa comune tra le persone con sindrome di Asperger e i suoi libri lo evidenziano perfettamente. La dovizia di dettagli, se da un lato rallentano la narrazione, dall’altro consentono di guardare la realtà da un’altra angolatura, di averne una diversa consapevolezza.

Nel suo libro “Mirtilli o l’importanza delle piccole cose” discute della semplicità e del valore del mirtillo. Fa riferimento al pensare comune secondo il quale le cose grandi sono più importanti delle piccole. La Wellingtonia Gigantea (è un albero californiano) è una gran cosa, il seme da cui essa nasce una piccola cosa, e a malapena un viaggiatore riesce a notarlo – lo stesso dicasi per tutti i semi e le origini delle cose. Seguono pagine nelle quali elenca tutte le varianti dei mirtilli descrivendo perfettamente forma, colore, morbidezza, profumo, sapore sottolineando quanto i sensi siano importanti per la conoscenza delle cose. Per un lettore comune, risulta particolarmente strana, e forse inutile, la descrizione dei puntini gialli o bianchi presenti sulla superficie dei mirtilli che sembrano attirare l’attenzione di Thoreau portandolo a fare un’ulteriore classificazione botanica.

Il dettaglio è quasi un’ossessione. Ogni variante viene ulteriormente descritta in base al periodo di maturazione e questo a favore del pellegrino che si trovasse a camminare per i boschi. Costui può trovare tutte le bacche che desidera senza abbandonare la strada, di tipi e varietà diversi a seconda che il suo percorso lo conduca in alto o in basso, nel bosco o in campo aperto.

Nel libro sono presenti riflessioni ecologiste. Thoreau affronta il problema della perdita e della mercificazione della terra, della sua privatizzazione, dello sfruttamento del lavoro umano, dell’influenza della ferrovia sulla natura. Ciò che sembra essere un progresso, non lo è. Suggerisce ai proprietari di terreni senza prole di lasciare il possesso a tutta l’umanità. Analizza il sistema scolastico vigente consigliando un cambio di prospettiva. Siamo tutti direttori, e la sede della nostra scuola è l’universo. Frequentare la scuola e i suoi banchi e trascurare lo scenario in cui essi si trovano è assurdo. Se non facciamo attenzione, alla fine rischiamo di scoprire che il nostro elegante edificio scolastico sorge al centro di un recinto per vacche.

Il pensiero “altro” di Thoreau è stato il capostipite di una filosofia non violenta, disobbediente, assolutamente ribelle e in controtendenza che ha ispirato il pensiero di Martir Luther King e Gandhi. Anche la beat-generation e il pensiero radicale nordamericano degli anni ’60 hanno visto in Thoreau un autore di riferimento.

Andai nei boschi perché volevo vivere in profondità e succhiare tutto il midollo della vita… per non scoprire in punto di morte di non aver mai vissuto “.

Gabriella La Rovere

Redazione

La redazione di "Per Noi Autistici" è costituita da contributori volontari che a vario titolo hanno competenza e personale esperienza delle tematiche che qui desiderano approfondire.

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