Buco Nero

Qualcuno crede al miracolo dell’autismo curato con il trapianto della cacca?

Nel giro delle famiglie “informate” con figli autistici il trend del momento ha un nome: “trapianto fecale”. Si parla molto di cacca, quasi con ossessione; sarebbe la nuova panacea offerta dalle più illuminate risorse dei dottori coraggiosi che non temono di osare dove noi, pavidi e prezzolati testimonial dell’evidenza scientifica, non osiamo avventurarci. In realtà già dal 2016 avevamo raccolto la notizia di voci che cominciavano a porre come scontata la cura della cacca, proprio partendo da quello che si stava sperimentando come ricerca sul rapporto tra microbiota intestinale e autismo. Allora ci facemmo spiegare dal dott. Luigi Mazzone quale fosse il punto della ricerca, riportiamo qui il link all’articolo.

IL MICROBIOTA INTESTINALE E L’AUTISMO

Tuttora quello che risulta è che la ricerca in questo campo sia molto attiva, ma che al momento sia molto complicato definire con certezza quali siano le tecniche certificate per ottenere un profilo del microbiota intestinale ma ancora più difficile sia la sua corretta interpretazione.  Insomma ci stanno lavorando ma da qui a pensare che di sicuro con il trapianto della cacca i sintomi dell’autismo scompaiono al 50% forse è un po’ azzardato.

E’ vero che in giro per il mondo ci siano studi in corso è innegabile (vedi da  Nature), vero anche che sperimentalmente interventi di trapianto siano stati fatti al Bambino Gesù  per patologie che non hanno nulla a che fare con l’autismo, ma troviamo ancora difficile che alla luce di questo  si possa pensare che, a tutt’oggi, in Italia ci sia chi con un trapianto fecale possa giovare al proprio figlio autistico, se non per i problemi specificamente legati al funzionamento dell’intestino.

Eppure tra chi in Italia pensa che esista una lobby di cattivi dottori prezzolati, che non dicono quali siano le vere terapie, si è cominciata a fare strada l’dea che nella cacca fosse la soluzione, semplice e alla portata di tutti. Avete presente quegli annunci fake che ogni tanto appaiono nei social: “I medici non credono ai loro occhi, questa spezia è uno sciogligrassi naturale che diminuisce in maniera miracolosa il giro vita!” E vi fanno vedere una ciotola di polvere gialla o delle bacche misteriose.

Ecco su suggestioni simili si si è cominciato a parlare con sempre maggiore insistenza di trapianto fecale,  raccogliemmo una testimonianza durante lo schooting campano di “Tommy e gli altri”, era un genitore che aveva tentato ogni terapia possibile riducendosi quasi sul lastrico, dalle staminali in Ucraina, a tutte le possibili diete, camere iperbariche, pozioni a base di uova di maiale….Lui ci disse che avrebbe tentato il trapianto fecale.  Era all’avanguardia perchè oggi l’impressione è che la via della  cacca  si stia trasformando nel nuovo business della supercazzola fantautistica.

Questa è una riflessione preventiva, fatta solo nell’ipotesi che possa partire la corsa a portare i campioni della cacca dei figli a quello o quell’altro luminare i cui riferimenti girano nei gruppi Facebook. Ognuno poi segua le strade che preferisce, anzi se ci fosse chi sia in grado di smentire il nostro pregiudizio saremmo felici di ricrederci sul fatto che chi  dovesse promettere di guarire l’autismo, vendendoci cacca da trapiantare nel nostro figlio, al momento ci prende in giro.

Redazione

La redazione di "Per Noi Autistici" è costituita da contributori volontari che a vario titolo hanno competenza e personale esperienza delle tematiche che qui desiderano approfondire.

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