Windsurf, sup, body surf, vela: Tommy e gli altri a Sperlonga “marinari” di lungo corso
Quando la scuola incontra il mare possono nascere esperienze bellissime, emozionanti, uniche. Grazie alla convenzione tra il Miur e la Federazione Italiana Vela, il progetto Velascuola che ha il nobile scopo di sviluppare una cultura nautica tra gli alunni delle scuole, è stato possibile per alcuni ragazzi autistici vivere una settimana di inclusione vera insieme ai compagni. Anche loro, con gli altri, hanno sperimentato tutti gli sport marini che si praticano in acqua e sulla spiaggia, anche i più ardui come il windsurf o i fighetti come il sup, il body surf ecc. grazie, ovviamente, al team dei valenti istruttori della Scuola di Vela Fiv “Sails & Project” di Sperlonga che li hanno guidati con lezione teoriche e pratiche.
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Abbiamo seguito, giorno dopo giorno, le attività sportivo-ricreative di alcune classi dell’Istituto Tecnico Agrario “Emilio Sereni” perché nel gruppo c’erano pure gli amici Tommy Nicoletti, Roby Paganini e Matteo Belloni accompagnati dai loro assistenti ed educatori Antonio e Raffaele. Un reportage di foto e video, la chat attivissima su whatsapp ci hanno testimoniato quanto questi ragazzi hanno lavorato, mostrando grinta e determinazione. Non si sono risparmiati mai, hanno affrontato pure situazioni climatiche non proprio ottimali, hanno infilato mute per windsurf, imbracciato tavole, affrontato onde. Stereotipie, fissazioni, richieste compulsive, tic, fisime alimentari ecc. tutto dimenticato. Un ringraziamento va ai professori del Sereni che hanno accompagnato e vegliato sui ragazzi e agli istruttori della “Sails & Project”.
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Marco Guarino, responsabile delle attività dell’associazione velica “Sails & Project”, non ha dubbi sull’efficacia della formula “Vela insieme” che è stata adottata con le scolaresche nelle varie settimane del progetto, che termina nella prima settimana di giugno, e ci ribadisce: “I ragazzi che non mi piace chiamare disabili, diversamente abili né speciali ma semmai particolari devono lavorare insieme agli altri. Quando gli assistenti oppure gli insegnanti ci propongono di creare un gruppetto a parte per loro, noi rispondiamo di no, a meno che non ci siano delle problematiche oggettive specifiche. I ragazzi autistici sono in grado di fare tutto quello che fanno gli altri. E quindi abbiamo diviso la scolaresca in vari gruppi, i nostri amici particolari sono stati inseriti nei diversi gruppi. Soltanto nelle uscite a vela s’è preferito l’accompagnamento con i loro assistenti”. La filosofia di Marco è semplice: “I cosiddetti disabili vanno trattati allo stesso modo degli altri, io sono convinto che noi e loro ci trasmettiamo uno con l’altro le nostre esperienze. Io ho imparato tanto da loro”.
Insomma è stata una settimana alla grande, emozionante, intensa, anche se Marco sottolinea che “sono arrivati al venerdì tutti stremati” e che “stanarli dai lettini sulla spiaggia per completare il ciclo di lezioni è stata dura. Forse bisognava a metà settimana organizzare un giorno di attività alternative. E’ pur vero che tutta questa stanchezza, come d’incanto, la sera svanisce e i ragazzi si scatenano in discoteca”.
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