Buco Nero

A margine della storia del capodanno mancato dei 10 autistici e dei loro genitori

Ho appena finito di scrivere per il mio giornale sui fatti della bella compagnia di 12 famiglie di Roma,  con figli autistici al seguito. Avrebbero voluto passare un Capodanno in albergo come è permesso a tutti gli altri comuni mortali,  ma sono stati rimbalzati proprio per colpa degli autistici, persone che l’albergatore riteneva non fossero gradite al resto della clientela.

Avrebbe dovuto ospitarli il direttore dell’’Hotel “Terme di Pompeo” di Fontana Olente di Ferentino a Frosinone. In effetti prima ha accettato la prenotazione, poi quando ha saputo che avrebbe dovuto dare camera e cenone anche a 10 autistici adolescenti, ha detto alle famiglie che non era proprio il caso, c’erano altri ospiti che avevano diritto di godersi un capodanno in pace, lui per gli autistici non era attrezzato.

I genitori, giustamente, hanno fatto casino sui social e siamo arrivati al  “caso mediatico”, tutti i giornali e telegiornali ne stanno parlando, io stesso sono stato chiamato in causa, tutta la politica si rincorre nelle dichiarazioni. Diciamo che si fa presto a star dalla parte del giusto di fronte a un comportamento così rozzo, soprattutto poco strategico…Cosa pensava l’albergatore che i genitori avessero fatto finta di nulla?



Sarà difficile per lui risalire la china scivolosa dello sputtanamento di fine anno. Ci ha provato a giustificarsi, ha tirato in ballo l’amico insegnante di sostegno che gli aveva detto che gli autistici hanno bisogno di locali adeguati. Chissà se il prof  consigliere avrà realmente mai visto autistici…Di sicuro, se ne ha trattati, per lui il problema era metterli nello “sgabuzzino di sostegno”, quel locale che hanno tante scuole, in barba delle legge sull’inclusione che il mondo tutto ci invidia.

Poi l’albergatore, per ulteriore scrupolo, ha sentito una madre di autistico sua amica. La mamma ha confermato ogni pregiudizio sul fatto che gli autistici hanno bisogno di ambienti adatti… Significa forse che il suo non mette il naso fuori casa? Poi la signora ha aggiunto che gli autistici hanno paura dei botti di capodanno, forse facendo confusione con cani e gatti. Ammesso comunque che in qualche caso potrebbe anche avere ragione, esistono per questo i tappi…Io ne uso con Tommy a volte. Sarebbe anche interessante chiederle in quale contrada italiana senza botti a Capodanno lei porti il figlio. Il problema sarebbe a Ferentino come a Roma, come a Bergamo, come a Gela ecc. A meno che si disponga di un rifugio anti atomico.

Detto questo alla fine quello che più mi fa pena è proprio l’albergatore; chiudere l’anno come simbolo della spietatezza verso gli autistici non farà certo incrementare il suo business. Secondo me però, oltre la grande cacca  che ha pestato, per noi è stato salutare che i suoi “consiglieri” fossero stati un insegnante di sostegno e un genitore “protettivo”. Ci conferma quali siano i nostri ostacoli più impervi.

Questa storiaccia condita con cotechino e lenticchie ci ha riportato ad essere  lucidi su quella che è la realtà per i nostri figli. Guai se qualcuno immagina che possano avere una vita banalmente inclusiva, se va bene al massimo si possono muovere in un truppone assieme ai loro genitori. Per loro passare un capodanno con dei coetanei non è nemmeno immaginabile. Come per i loro genitori una bella festa divertente solo tra adulti, dove si sbevazza e si sta allegri facendo il trenino sarebbe un lusso impensabile. Al massimo sarebbero stati tutti assieme, uniti da quel destino di avere un figlio che se s’incazza a tavola tira i bicchieri, che mangia solo quello che ha sempre mangiato, che potrebbe urlacchiare, non essere proprio compito e magari andare nel panico se vede troppa gente attorno a lui.

Questo però non era un problema dell’albergatore, questo è un problema nostro!

Visto che dei nostri “fantasmi” ci si occupa solo quando c’è da puntare il dito contro un ignorante più ignorante degli altri, vedo ben poco orizzonte oltre il facile raccapriccio, che tutti accomuna in un solo social insulto da anziano “buongiornissimo kaffeee!!!”.

 Perché invece nessuno tra pii ostelli di monache e preti, agriturismi di signore della buona società, di catene alberghiere di grandi gruppi finanziari…Si è preso la briga di dire “il capodanno venitelo a passare da noi, genitori e figli tutti”. Pensate che musica per le nostre orecchie sentirsi dire: “a noi non danno fastidio i Cervelli Ribelli e i nostri clienti quella notte saranno talmente “fuori”. da quanto mangiano e bevono bene da noi, che a 10 autistici nemmeno faranno caso!”

Non succederà mai però, a capodanno è tutto esaurito ovunque, gli esauriti come noi è meglio che se ne stiano a casa a guardare la tv con i loro giganti stretti addosso…Come penso farò io domani e me ne farò una ragione.

 

Gianluca Nicoletti

Giornalista, scrittore e voce della radio nazionale italiana. E' presidente della "Fondazione Cervelli Ribelll" attraverso cui realizza progetti legati alla neuro divergenza. E' padre di Tommy, giovane artista autistico su cui ha scritto 3 libri e realizzato due film.

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