Luigi Mazzone in ricordo di Alessandro Zuddas
Alessandro Zuddas, docente di Neuropsichiatria infantile dell’Università di Cagliari direttore della clinica di neuropsichiatria infantile del Microcitemico è morto sabato 9 luglio.
La tragedia si è consumata sul litorale di Is Arenas, nell’Oristanese. Zuddas, 65 anni, si trovava in spiaggia con i familiari quando ha accusato il malore fatale.
Zuddas ha dato un contributo di grandissima generosità, passione umana e serietà scientifica, riconosciuto a livello internazionale. Ha rappresentato l’esempio di un accademico profondamente convinto del valore del Servizio Sanitario pubblico e universale.
Ciao Alessandro!
Un colpo al cuore la telefonata di sabato nel primo pomeriggio che mi annunciava che Alessandro Zuddas non c’era più.
“Camminava in spiaggia” mi hanno detto…la sua spiaggia.
Alessandro era oggettivamente una bella persona, di quelle che rimangono scolpite nel cuore e nella mente. Intelligente, arguto, riusciva a intravedere strade percorribili dove altri invece si perdevano o si arrestavano.
Per la mia generazione di Neuropsichiatri Infantili che ci siamo caratterizzati maggiormente per aver approfondito la parte “psichiatrica” della nostra disciplina Alessandro, insieme a Gabriele Masi, ha rappresentato una guida, un baluardo al quale aggrapparsi, una speranza di crescita per il futuro.
Alessandro è stato un clinico, uno scienziato di uno spessore enorme e uno dei pochi in Italia nel campo della psichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza con una reale caratura internazionale.
Rigoroso e metodico nella ricerca ma straordinariamente empatico con colleghi e pazienti riusciva a trasmettere amore e passione per tutte le tematiche del neurosviluppo e in particolare per la psicofarmacologia dell’età evolutiva.
Aveva incarichi in importanti società scientifiche internazionali e uno spessore e una visione dell’accademia futuristica, sganciata da vecchie dinamiche e rivolta ai giovani medici neuropsichiatri infantili.
L’ultima volta che ci siamo visti è stata qualche settimana fa a Roma, in occasione di un meeting scientifico dell’ANGSA (Associazione Nazionale Genitori Soggetti Autistici). Alla fine del congresso l’ho accompagnato in aeroporto, durante il tragitto era il solito Alessandro, pieno di progetti, suggerimenti e prospettive sul futuro.
Oggi mi sento più solo senza di lui e i suoi consigli, ma il pensiero corre alla sua famiglia, ai suoi affetti più cari e a tutte le persone che l’hanno amato e voluto bene.
Per quanto ci riguarda abbiamo la responsabilità e il dovere di continuare sulla strada tracciata da Alessandro: valori, verità e scienza i caposaldi frammisti a empatia umana e spirito di servizio nei confronti del paziente.
Un patrimonio che abbiamo il dovere di non disperdere nel ricordo di una grande medico che rimarrà per sempre nel cuore di tutti noi
Luigi Mazzone