Buco Nero

Una riflessione sui due fratelli autistici aggrediti in spiaggia

Parliamo ancora di persone con autismo in vacanza. Non ovunque si registra un’accoglienza simile a quella di Praia a Mare che  abbiamo raccontato. Non è sempre detto che delle persone nello spettro le più esposte siano quelle a più basso funzionamento, che nella maggior parte dei casi sono comunque affiancate da operatori o familiari che riescono a filtrare i rapporti con altre persone non sempre consapevoli o capaci a interpretare divergenze comportamentali che spesso possono creare malintesi o tensioni. 

Una serena convivenza con Cervelli Ribelli in spiaggia richiede necessariamente un livello diffuso di civilizzazione e capacità di riconoscere le fragilità altrui. Questo è sicuramente mancato ai protagonisti di un episodio che ha solo lambito le cronache locali di questi giorni.

Due fratelli autistici ventenni con autismo sono stati aggrediti  in uno stabilimento balneare di Montesilvano, uno dei due è finito all’ospedale.  Sono stati individuati dai carabinieri e identificati i presunti responsabili dell’aggressione, sarebbero due cinquantenni e una persona più’ giovane, la cui posizione e’ al vaglio degli investigatori.  Secondo una prima ricostruzione, i tre stavano filmando i ragazzi con uno telefonino, provocando la reazione di uno dei due. Ne e’ nata un’aggressione, definita dai testimoni piuttosto violenta, tra calci, pugni e lancio di oggetti e di sedie. L’intervento delle persone presenti e delle forze dell’ordine ha evitato il peggio.

E’ chiaro che se uomini adulti, anzi maturi, ingaggiano una scazzottata con dei ventenni autistici, mandandone uno all’ospedale, ai primi sono mancati gli elementi culturali e di sensibilità umana basilari a comprendere i comportamenti delle persone con cui avevano a che fare. Che poi chiunque possa infastidirsi ad essere filmato da sconosciuti in spiaggia è pure abbastanza ovvio.

Non entriamo oltre in una vicenda ancora da accertare nelle sue precise dinamiche, siamo convinti che però ancora una volta quello che sembra assente in tutto l’accaduto sembrano due elementi essenziali: la cultura e l’informazione. Cultura rispetto alla neuro divergenza, condizione umana ancora considerata con accezione discriminatoria, perché fotografare dei ventenni in spiaggia? Avevano comportamenti differenti? Volevano farne oggetto di scherno? Volevano denunciare la loro presenza che “disturbava” gli altri bagnanti? O più semplicemente quei ragazzi non volevano entrare in selfie altrui?

Informazione perché qualcuno dei presenti poteva in qualche maniera capire quale fosse il problema di quei ragazzi e cercare di fare una mediazione prima che l’episodio degenerasse. Questo naturalmente in una società perfetta, per quanto riguarda lo stigma su cervelli fuori standard la perfezione purtroppo però è veramente molto ma molto lontana.

 

Redazione

La redazione di "Per Noi Autistici" è costituita da contributori volontari che a vario titolo hanno competenza e personale esperienza delle tematiche che qui desiderano approfondire.

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