Con il termine di patografia si intende la ricostruzione delle patologie psichiche di personaggi celebri fondate sulle informazioni biografiche e sull’esame delle opere (Treccani). Il termine venne introdotto da Robley Dunglison nel suo Medical Lexicon in 1853. È un campo di ricerca estremamente interessante perché può essere applicato anche ai personaggi letterari e delle fiction. Nel libro “Autism in History: the case of Hugh Blair of Borgue” di Rab Houston e Uta Frith viene analizzato il caso di Hugh Blair, aristocratico del XVIII secolo, figlio maggiore di David and Grizell Blair.
Soprannominato “il ragazzo sciocco di Borgue”, già da bambino presentava dei comportamenti bizzarri: collezionava ramoscelli, piume di uccelli che trasportava ripetutamente da un posto all’altro. Ormai grande, era solito indossare sempre gli stessi abiti che rattoppava con pezzi di stoffa ritagliati da indumenti perfettamente buoni, spesso presi senza chiedere il permesso. Le sue capacità comunicative erano molto scarse e le sue azioni socialmente inappropriate. Partecipava a tutte le sepolture della sua città, comprese quelle di persone che non conosceva. Andava in visita presso vicini senza preavviso e senza essere invitato e vi rimaneva ignaro dei segnali che lo indicavano come ospite non gradito. Socializzava con i servi che lo prendevano in giro, non comprendendo di essere lui l’oggetto dei loro scherzi e battute. Sedeva allo stesso posto in chiesa, apparentemente attento alle funzioni; aveva una serie di stereotipie e compulsivamente teneva gli oggetti nello stesso ordine.
Mangiava i suoi pasti da solo permettendo al suo gatto di condividere il cibo. Si toglieva sempre la parrucca, la immergeva nell’acqua e cercava di lavarla; la appendeva poi al ramo di un albero fuori dalla residenza di famiglia nel sud-ovest della Scozia, affinché si asciugasse mentre lui rimaneva in piedi ad aspettare. Tutto quello che sappiamo del suo strano comportamento è dovuto al fatto che nel 1748 egli fu oggetto di una causa intentata da suo fratello minore John, che nel 1737 era diventato il suo tutore legale. Nell’azione portata davanti alla Commissary Court di Edimburgo, John chiese l’annullamento del matrimonio di Hugh con Nicolas Mitchell, figlia di un chirurgo. Questa unione era stata fortemente voluta dalla madre, preoccupata di cosa ne sarebbe stato di questo “strano” figlio alla sua morte. John desiderava invece evitare la nascita di un erede al quale sarebbero andate le terre e il titolo. Affermò quindi che il fratello Hugh era un idiota. La corte scozzese deliberò a favore della richiesta e il matrimonio venne annullato. Ma questo non modificò il futuro di Hugh e sua moglie che rimasero comunque insieme ed ebbero due figli.
Gabriella La Rovere