La guerra di Silvia con il medico legale per il voto assistito a suo figlio autistico
Abbiamo già parlato nei giorni precedenti della questione del voto da parte degli autistici maggiorenni che hanno ricevuto il certificato elettorale. Abbiamo spiegato quale fosse la procedura per ottenere in certificato necessario al genitore per poter accompagnare il ragazzo in cabina nel caso non fosse autosufficiente nel poter svolgere correttamente le procedure di voto. Da come ci scrive Silvia ottenere quel certificato però non è certo una questione scontata.
Vorrei rendervi partecipi della mia esperienza disastrosa per ottenere il certificato da parte del medico legale ai fini del voto assistito per mio figlio…. nonostante la documentazione prodotta… ovvero che mio figlio ha una ipotrofia agli arti superiori e un sistema di comunicazione tramite tablet e touchscreen….
“Dottoressa, lui ha un’ipotrofia agli arti superiori, una lassità legamentosa … mostrando un certificato dell’ospedale. Questo non gli permette di essere autonomo, i suoi movimenti fine motori sono incerti, per lui è necessario avere assistenza durante il voto”. “Lui comunica attraverso il suo tablet, riesce, sfiorando la tastiera e la griglia della comunicazione, con le sue esili dita a comunicare quello che pensa”. “R. vuole votare, quest’anno ha anche studiato a scuola diritto, gli organi Costituzionali, come si vota etc.”
“Un cieco ha diritto al voto assistito in quanto non sono previste le schede elettorali in braille… mio figlio ha un sistema di comunicazione diverso, proprio come un cieco. Non c’è la possibilità per lui di esprimere il voto attraverso un touch screen … è giusto che qualcuno lo aiuti a votare. Impedirglielo costituirebbe una discriminazione tra differenti tipi di disabilità”.
In realtà non sono riuscita a pronunciare quasi nulla di tutto questo, sono riuscita solo ad accennare (con tutta la calma di questo mondo per non spaventare R. (evito sempre di alzare la voce in sua presenza) che stava effettuando una discriminazione e prontamente mi ha quasi cacciato via urlando e spaventando a morte R.
Non mi è rimasta altra strada che chiederle il certificato per iscritto e di chiarirmi le motivazioni di un eventuale rifiuto.
Risposta arrivata dopo 15 giorni dalla data di richiesta tramite raccomandata:”…. Le difficoltà a carico degli arti superiori del giovane R. non può certamente essere assimilabile, neanche lontanamente, a quel concetto normativo di riferimento che prevede amputazioni, paralisi od impedimenti di analoga gravità, ai fini del certificato richiesto”.
Mi rendo conto che tanta strada c’è ancora da percorrere contro la discriminazione. Un autistico è visto come un’ameba, il suo sfarfallio delle mani porta via ogni pensiero libero da preconcetti da parte di colui che guarda.
Invito a coloro che leggono a superare le barriere mentali, che alzano più muri delle barriere architettoniche … E soprattutto se c’è un medico legale che legge, a farsi avanti per certificare che R. è idoneo per il voto assistito, in quanto R. vorrebbe votare per il ballottaggio ….
Grazie.
Silvia