Due ragazze scrivono di Tommy
Domenica di attenzione bipartisan per il libro di Tommy. Scherzo naturalmente, ma non posso fare a meno di commentare con soddisfazione divertita l’uscita contemporanea avvenuta oggi di due belle riflessioni sulla paternità e l’ autismo, entrambe scritte da due belle ragazze e rispettivamente su due giornali totalmente agli antipodi come collocazione politica: Il Tempo e L’ Unità.
Per il Tempo scrive addirittura la neo-direttora Sarina Biraghi. “Metti un padre, uno studioso della parola, un affabulatore geniale, spesso antipatico, sempre geniale, un giornalista che in tempi non sospetti ha iniziato a decodificare i linguaggi mediatici, televisione e internet, a commentare in modo rivoluzionario i codici usati da milioni di persone afflitti dalla necessità di comunicare. Metti un figlio, un adolescente riccioluto con la faccia di un angiolo rinascimentale e il corpo di un guerriero, che se a tre anni preferiva gli oggetti alle persone, a quindici è un enigma muto.”
Per l’ Unità invece di Tommy e me si occupa Delia Vaccarello, la scrittrice antropologa, grande battagliera contro le discriminazioni d’ogni genere, e biografa di “Principesse Azzurre”. Ecco cosa ha visto lei: “Con eloquio irrefrenabile e razionalmente sorvegliato, ricco di iperboli e non privo di termini inventati, Gianluca Nicoletti scrive di Tommy e di sè, creando tra il lettore e il figlio quella relazione alla quale il ragazzo è totalmente indifferente. Una testimonianza inevitabile perchè sono ormai uno appendice dell’ altroe il giornalista al silenzio sicuramente non si rassegna.”
Sono due donne che nulla hanno in comune tra loro, come storia personale, punti di vista, visione del mondo. A Sarina voglio molto bene anche se non la vedo quasi mai, anni fa mi regalava dei biscotti meravigliosi, l’ ho avuta ospite a Melog a parlare di Libia, paese in cui ha vissuto anni, fu persino una delle prime gloriose “sollevate”. Delia non la vedo da molti anni, abbiamo amiche comuni e qualche estate al mare in cui ci siamo incrociati. E’ una delle più delicate raccontatrici di amori femminili che conosca, ne scrive da quando farlo non rendeva certo popolari.
Sono grato a entrambe le mie care colleghe e amiche, le ragazze hanno conosciuto Tommy molti anni fa, quando ancora era un bimbo silenzioso, soprattutto quando poteva essere scambiato per un taciturno astratto. Forse ieri se ne sono ricordate allo stesso tempo, dopo aver letto delle sue epopee da sorvegliato speciale del suo prigioniero/sorvegliante, che poi sarei io.
PS
Lo stesso giorno ne parla su Rai3 “per un pugno di libri” anche un ragazzo: Piero Dorfles