Per l' Insettopia di Modena i genitori hanno espugnato la scuola del Libro Cuore
Alla ricerca di possibili “Insettopie” sono andato a Modena. Qui un manipolo di famiglie di ragazzi autistici è riuscito a espugnare il suo fortino. Lo spazio libero AbilityAmo è la struttura specializzata di strada Contorno Cognento, che ha appena compiuto il primo anno di attività. Realizzata con la cocciutaggine di genitori dell’ Associazione AutAut, ospita oltre cinquanta giovani, dai tre ai trentuno anni. La loro storia è semplice da raccontare: il Comune aveva appena dismesso una bella scuoletta, una vecchia struttura in mattoni, a occhio e croce inizi novecento. Naturalmente già erano partite le mire di chi avrebbe voluto raderla al suolo per costruirci su un bel palazzo. Invece i nostri genitori sono stati bravi e determinati, ora quella scuola è un centro fantastico per i loro figli, sono riusciti a trovare i fondi per i lavori di ristrutturazione, nemmeno tanto, bastava rimettere a posto il tetto e gli impianti, i bagni erano nuovi e la struttura molto ben messa, sarebbe stato veramente un peccato mandarla alla malora.
Attorno alla scuola c’è anche un bel giardino, non grandissimo, ma quanto basta per fare qualche attività all’ aperto, dei campi di basket, un orto didattico. Il quartiere è tranquillo, vicino a un supermercato dove i ragazzi vanno a fare la spesa per abituarsi all’ autonomia. I vicini hanno contribuito all’ integrazione, accogliendo gli ospiti della scuolina come se fossero una famiglia allargata. Non penso che sia stato facile, ancora le mamme fondatrici non dormono del tutto sonni tranquilli: il Comune si è riservato una fetta di giardino per eventuali attività proprie e non è mai detta l’ ultima parola. Sfido chiunque comunque a mettere i bastoni tra le ruote a questo esempio straordinario d’ imprenditoria familiare, in tempi di così radicale spietatezza verso i più deboli, ma soprattutto nell’ Emilia già bella sconquassata dai danni del terremoto.
Il maggiore sforzo economico e organizzativo è naturalmente sulle spalle dell’Associazione, in collaborazione con il Comune di Modena, l’Unione dei Comuni del Sorbara e con la Neuropsichiatria Infantile Centro per l’Autismo di Modena e il Dipartimento di Salute Mentale della Ausl di Modena.Il progetto ABilityAmo riesce a camminare con le proprie gambe anche perché sostenuto da gloriosi sponsor privati come Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, Banca Popolare dell’Emilia Romagna, Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola, Rotary L.A.Muratori di Modena, Soroptimist International Club di Modena e dall’Ipermercato Pianeta Conad E-Leclerc.
E’ palese che i genitori si siano mossi con le idee ben chiare, spiccato spirito imprenditoriale e in un’area del Paese sicuramente molto sensibile alla disabilità, sicuramente assai più civilmente avanzata della gran parte del territorio nazionale. (Poche settimane fa ebbi modo di accorgermene visitando la struttura di Forlimpopoli). Di sicuro però questo è un modello da studiare per essere esportato anche in atre realtà. A Modena ero capitato perché invitato con Tommy a parlare del nostro libro, in una una serata speciale al Forum Monzani, un fanta mega auditorium dove ho trovato più di ottocento persone ad aspettarci. Sono restate due ore in silenzio ad ascoltarci, non posso credere che fossero tutti parenti di autistici. E’ evidente che, nei territori più illuminati, stia passando l’ idea che l’ autismo sia un problema sociale che riguarda tutti, non solamente i diretti interessati.
Comunque loro a Modena ce l’ hanno fatta, nella scuolina da Libro Cuore autogestita ogni giorno, giovani e competenti operatrici specializzate, svolgono attività di riabilitazione socio-sanitarie, attuate con il metodo ABA. Non so se è un caso o una scelta voluta, ma le educatrici e psicologhe sono tutte ragazze bellissime. Forse solo a me a me è parso così, sarà perché non avevo mai visto persone così sorridenti, allegre e contente di occuparsi di ragazzi speciali. La sera poi le ho riviste tutte tirate a lucido e ben acchittate per andare a ballare…Viva la faccia di chi non pensa che occuparsi d’ autistici corrisponda a prendere i voti da suora!