10 Cervelli Ribelli per lo sport: Martina Amosso maestra di danza
Vi presentiamo uno a uno i protagonisti del progetto 1o cervelli ribelli per lo sport sostenuto da OSO, ogni sport oltre, promosso da Fondazione Vodafone Italia . Sono 10 istruttori di 10 sport diversi e 10 atleti autistici testimonial ognuno di uno sport diverso.
Ecco il ritratto di Martina Amosso insegnante di danza. La ragazza testimonial della danza è stata Giulia Antolino.
La nostra maestra di Ginnastica Ritmica (disciplina della Special Olympics) è Martina Amosso, 30 anni, piemontese di Parella (Biella), trasferitasi a Roma per amore. Martina è una sportiva (scia, nuota, gioca a basket, rema in canoa e anche altre cose), è pure appassionata di danza da quando aveva tre anni e ha studiato danza terapia, le piace dipingere e fare fotografie. Laureata in Scienze dell’Educazione con indirizzo socio-culturale, ha seguito vari corsi sullo Spettro Autistico con esperti del settore di fama nazionale. Ha anche frequentato corsi di istruttore di nuoto e istruttore di ginnastica ritmica e artistica. Il suo curriculum è ricchissimo di esperienze lavorative importanti con bambini e ragazzi disabili nello sport. Questo è diventato il suo mondo, lei ha un feeling e un’attenzione particolare con le persone neurotipiche, in particolare con gli autistici ma anche con i down. I ragazzi la adorano e facilmente entrano in sintonia con lei.
La ginnastica ritmica è una disciplina prettamente femminile ma Martina ha tra i suoi allievi anche alcuni maschietti (anzi maschioni data la stazza di alcuni). Lei fa lezione il mercoledì pomeriggio dalle 5 alle 6 al Circolo canottieri Tevere Remo con gli atleti dello Special Olympics. Le parole d’ordine sono tre: stimoli, condivisione e passione.
La lezione è veramente coinvolgente e piace molto ai partecipanti che ormai seguono Martina da più di un anno. C’è una fase di riscaldamento, durante la quale seduti in cerchio gli atleti preparano i muscoli per gli esercizi. In questa posizione gli atleti possono guardarsi mentre eseguono i movimenti. Perché è un lavoro di squadra, di unione e di aiuto reciproco. E’ davvero emozionante vedere i ragazzi autistici impegnati a far volteggiare i nastri, a rotolare la palla sulle spalle, e saltellare da una parte all’altra della palestra.
Gli esercizi veri e propri sono frontali o in diagonale: la modalità dipende anche dal tipo di attività proposta. Martina preferisce usare tutti gli attrezzi a disposizione: gli esercizi vengono provati e ripetuti con o senza musica. Ci sono anche brevi coreografie (non per i maschi) e comunque non si esce dalla palestra se non si fa un buon rilassamento. Martina è convinta che questa è la prova più difficile perché i suoi atleti hanno difficoltà a rilassarsi. E’ per questo in ogni lezione tende ad aumentare un po’ di più il tempo di rilassamento.
A conclusione del rilassamento, sdraiati per terra con gambe e braccia aperte gli atleti disegnano una stella con i loro corpi. E’ un momento di grazia e bellezza che, neanche a dirlo, i nostri aspettano con trepidazione.
Le punte dei piedi e le punte delle mani si sfiorano, in perfetta sintonia, la stella sembra un fiore che sboccia. Se c’è un pubblico che assiste scatta l’applauso.