Lettera aperta agli occupanti di una scuola che chiedono “integrazione alla pari” con i loro compagni autistici
Questa mattina sono stato chiamato dalla scuola che frequenta Tommy (un istituto tecnico agrario) perchè era iniziata l’occupazione da parte degli studenti e gli occupanti impedivano l’ingresso nell’istituto dei pulmini del trasporto disabili. Solo grazie alla professionalità degli insegnanti è stato evitato che a Tommy potesse venire la tipica crisi dell’autistico, che vede interrotta senza preavviso la routine quotidiana. Non è la prima volta che accade, mai capita che studenti in agitazione considerino i diritti dei loro coetanei più fragili. Come sempre i genitori si organizzano, vanno a riprendersi i figli come se per loro non esistesse il diritto a partecipare anche ai momenti di riflessione tra studenti.
Devo dire però che mai mi è accaduto prima di leggere nei volantini che enunciano le motivazioni dell’occupazione che, tra le ragioni della protesta, ci siano proprio presunti “privilegi” per gli studenti autistici. Questo è l’estratto del volantino che mi è stato mandato che dovrebbe rappresentare le vostre istanze. Ne riporto solo la parte che riguarda gli autistici.
….”la scuola non è trasparente poichè gli studenti non sono informati sul progetto di integrazione al lavoro per i ragazzi autistici, il che non di per sè un problema però a nessuno è stata fornita la documentazione necessaria ad informare il nostro plesso di come verrà attuato il progetto e, dato che andrà ad occupare spazi comuni e necessari alla formazione scolastica, c’è il rischio di una esclusione degli studenti normodotati, noi vorremmo un’integrazione alla pari dando la possibilità a entrambi ad un percorso scolastico completo a livello pratico e formativo.”
Confesso di essermi represso la tristezza e anche la rabbia, sono troppo coinvolto personalmente, sia come padre che come promotore del progetto inclusivo in quella scuola, per poter prendere una posizione critica nei confronti di chi ha espresso un concetto così sorpassato e detestabile nella sua essenza. La sintesi sarebbe quella di una rivendicazione dell’ “integrazione alla pari” che presuppone il sospetto che si possano privilegiare i disabili piuttosto che i “normali”; proprio su questo vorrei spendere due parole rivolgendomi direttamente a chi ha scritto quel volantino. Per quanto riguarda il progetto…E’ on line lo trovate qui:
IL PROGETTO DEL CASALE DELLE ARTI E DEI MESTIERI
Nulla sarà “alla pari” cari ragazzi neurotipici, i vostri compagni partono già svantaggiati e questo dovrebbe esservi chiaro…Li vedete tutti i giorni e non dovrebbero esserci dubbi che quello che per voi è facile per loro sia un’impresa ai limiti dell’impossibile.
Voi quando uscirete da questa scuola avrete, bene o male, in mano la vostra vita, con mille difficoltà di sicuro, ma sarete padroni di voi stessi, potrete decidere ogni giorno cosa fare, loro avranno sempre bisogno di qualcuno accanto, giorno e notte…Sempre fino all’ultimo giorno della loro esistenza.
Non voglio farvi il piagnisteo del padre, ma immaginate che se non facciamo ora qualche azione coraggiosa e rivoluzionaria il loro destino sarà quello di restare chiusi in un istituto dove perderanno ogni barlume di vita sociale, dove la loro sopravvivenza sarà determinata unicamente dall’essere considerati una “retta mensile” da chi per mestiere si occupa della raccolta differenziata di umani non perfettamente efficienti.
Rappresenta per voi un disagio il fatto che questi ragazzi, in una scuola pubblica, occupino spazi comuni? Pensate che la loro presenza vi tolga qualcosa? Non pensate che abbiano diritto a esistere e fare attività il più possibile simili a quelle che sono consentite a voi? Se qualcuno si sta organizzando per costruire un percorso che faciliti la vita a questi vostri coetanei questo può rappresentare per voi un problema? Sono anche loro cittadini italiani o anche questo deve essere messo in dubbio?
Non entro assolutamente in merito al vostro rapporto con la scuola che frequentate, ma vi faccio una proposta…Se vi va di passare due ore a ragionare sulla disabilità degli autistici vi faccio vedere un film che racconta bene di cosa stiamo parlando, ve lo porto in classe, lo vediamo assieme e poi parliamo. Vedrete che il vostro percorso scolastico ne avrà solo vantaggi.
Vi faccio un esempio che dovrebbe farvi riflettere: all’interno della LUISS di Roma, una delle Università più prestigiose che abbiamo in Italia, da tre anni per volontà del Direttore Generale Giovanni Lo Storto, gli studenti che studiano economia, gestione aziendale, affari internazionali ecc partecipano attivamente come percorso formativo a un progetto d’inclusione lavorativa e sociale di ragazzi autistici, alcuni sono proprio i vostri compagni di scuola, come pure gli agronomi che seguono la parte “sul campo” dell’attività sono vostri professori.
Grazie alla presenza dei ragazzi autistici la LUISS ha anche istituito, per l’anno 2018, un Corso Formativo per gli studenti con obiettivi tecnici legati alla Produzione Editoriale e al Diversity Management, ma anche con scopo generale di sviluppare una reale best practice replicabile anche in altri contesti/orti universitari o urbani. Date un’occhiata qui: “Autistici&Giardinieri” , poi ne parliamo.