Rita Pavone l’horror non è Greta Thunberg, ma la sua ignoranza a sbeffeggiarla e poi ritenerla “malata” in quanto Asperger
Chissà perchè Rita Pavone ha twittato un insulto gratuito contro Greta Thunberg, una ragazzina di cui, tra l’altro, oggi parlerà tutto il mondo. Ha scritto che sembra il personaggio di un film horror… Purtroppo per lei ha scatenato la reazione dei social, ma non poteva pensarci? Ora il meme della Pavone accostata a Chucky la Bambola assassina resterà a perenne memoria della sua inutile gaffe.
Peggio ancora ha fatto quando ha letto che Greta è fieramente Asperger: “Scusate non sapevo che fosse malata!” ha replicato, mostrandosi, oltre che inutilmente bulla verso una ragazzina, anche profondamente ignorante. Peggio per lei ora deve arrampicarsi sugli specchi per negare il canottaggio labiale su cui la stanno massacrando i soliti odiatori seriali, che ora hanno la giustificazione di poter ergersi a giustizieri.
Una storia triste per un’artista dalla carriera sicuramente molto importante e significativa che, per l’ansia di marcare il territorio dalla parte che reputava al momento vincente, ha voluto “Cuccarineggiare” anche lei ammiccando alla crociata mondiale antibuonista ed è finita vittima della stessa onda di pastorizia cui avrebbe voluto conquistare il favore.
Greta Thunberg, attivista svedese di 16 anni, che si è fatta promotrice di proteste, scioperi e marce per chiedere ai governi politiche più efficaci contro il riscaldamento globale, è stata proposta per il premio Nobel per la pace ed è stata nominata “donna dell’anno” in Svezia. La sua coraggiosa lotta per il pianeta ha avuto echi in tutta Europa, ispirando tantissimi altri giovani come lei.
In queste ore, Rita Pavone è finita nella bufera, dopo aver pubblicato un tweet sul suo conto. La determinata e coraggiosa Greta, è figlia della cantante Malena Ernman e dell’attore Svante Thunberg. Su Twitter si descrive come “un’attivista per il clima con Asperger”. L’adolescente, infatti, ha la sindrome di Asperger, ma non lascia che rappresenti un limite nella lotta per i suoi ideali. Rita Pavone, che non era a conoscenza dello stato di Greta, ha pubblicato su Twitter un post che ha suscitato grande polemica. L’artista ha scritto: “Quella ‘bimba’ con le treccine che lotta per il cambio climatico, non so perché ma mi mette a disagio. Sembra un personaggio da film horror”.
Rita Pavone è stata attaccata duramente da tantissimi utenti e il suo nome è salito rapidamente nei trend di Twitter. Raggiunta dall’Ansa, la cantante si è scusata per le sue parole. Ha riconosciuto di aver sbagliato ma ha anche spiegato che non avrebbe mai commentato con tanta leggerezza se avesse saputo che Greta ha la sindrome di Asperger: “Ho fatto una gaffe enorme perché non sapevo che avesse la sindrome di Asperger, nessuno l’ha detto mai in televisione. Io mi ricordavo la ragazzina con le treccine di un film e ho detto che mi metteva a disagio. Non direi mai una cosa così e trovo cattivo e orrendo che la gente aspetti un qualsiasi errore che tu fai nella vita per azzannarti come se fossero lupi. Diceva Dio che colui che non ha mai sbagliato scagli la prima pietra. Sono una persona perbene, non sono una carogna”.
Dopo aver ribadito di aver fatto un errore, Rita Pavone ha spiegato di trovare comunque eccessivo l’atteggiamento di quegli utenti che non aspettano altro che qualcuno faccia un errore per poter criticare: “È gente malata quella che mi attacca. […] È brutto che ci siano persone che non aspettano altro per attaccarti, solo perché la pensi diversamente da loro. Mi dispiace, chiedo scusa, non sapevo avesse un problema e non intendevo offendere. Cosa vogliono? Che mi impicchi o che mi che mi tagli le vene?”. Infine, ha replicato a coloro che per attaccarla l’accusano di essersi rifatta le labbra: “Non ho mai fatto un intervento, anche perché altrimenti sarei una cretina se il risultato è quello che ho….”.
E’ la solita storia di analfabeti digitali che starnazzano sui social a ruota libera come se facessero chiacchiere con gli amici del bar . E’ chiaro che fare i simpatici sui social crea consenso, è sicuramente utile per la popolarità fare gli informali, però quando si inciampa ci si fa male, e si inciampa quando ci si dimentica che i propri pensieri possono essere anche detestabili, ma se siamo civilizzati a volte è meglio contare fino a dieci prima di renderli pubblici.
Oggi i pensieri espressi, scritti, twittati, condivisi, whatsappati prendono immediata vita autonoma si moltiplicano come conigli, ma hanno sempre la nostra faccia. Ecco visualizzando questa semplice immagine un altro genio della battuta si sarebbe risparmiato una figura miserevole per aver postato tre bambini con sindrome di down, come esercizio di raffinata ironia sul fatto che fossero giù i server dei social su cui si illudeva di esistere.