Perchè una madre di 82 anni ha vegliato per 4 mesi il figlio disabile morto
Una madre di 82 anni si è chiusa nel suo appartamento a Treviso e ha vegliato per quattro mesi il cadavere del figlio disabile cinquantenne. I vicini se ne sono accorti solo per il cattivo odore nel pianerottolo, nessuno aveva fatto caso al fatto che madre e figlio fossero scomparsi da tutto quel tempo. Due persone invisibili, una madre che per tutta la vita si è occupata del figlio ed ha continuato ad accudirlo anche dopo morto, lo aveva composto sul letto ed era rimasta barricata in quel sepolcro a due posti, continuando con lui il monologo che durava da tutta una vita.
Nelle cronache che oggi raccontano questa storia non ho trovato particolari sulla disabilità dell’uomo, mi viene da pensare però che potesse essere dei nostri…Di quegli umani dal cervello diverso il cui destino è scomparire, della cui morte nessuno piange, se non chi se li è tenuti sempre addosso come eterni bambini in corpi da adulti. Di loro si parla solo se muoiono in casa, solo perchè da morti si puzza ed è impossibile per chi abita vicino continuare a far finta di nulla.
Non voglio nemmeno provare a immaginare cosa possano essere stati questi giorni infiniti davanti al figlio morto per quella madre, posso solo consolarmi pensando che giorno dopo giorno ci stiamo tutti abituando ai nostri ragazzi che per noi sanno sempre di buono, quasi di lattante in fasce, anche quando hanno l’ascella fulminante e il piede al gas nervino.
Quella mamma non avrà fatto caso al suo ragazzo che si stava decomponendo, avrà continuato a parlargli senza avere risposte come era abituata a fare per i cinquanta anni passati assieme.
Da domani nessuno ne parlerà più. Tutto sarà dimenticato, si dirà che la povera donna era sconvolta e magari andata via di testa per il dolore. Solo noi genitori di futuri fantasmi sappiamo che non è così. Quella mamma per cinquant’anni non ha voluto cedere il figlio a chi lo avrebbe considerato solo per incassare la retta che paga lo Stato. Non ha voluto mollarglielo nemmeno da morto.
Non perdiamoci d’animo, continuiamo a combattere perché i nostri ragazzi abbiano una vita dignitosa come ogni altro essere umano, non aspettiamo che sia il nostro disfacimento a togliere il problema a chi sui nostri figli ha centrato il suo core business, di sicuro mentre aspettiamo soluzioni il più possibilmente felici, ne già dato in appalto lo smaltimento…Silenzioso, discreto e molto ben pagato.