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John Haslam descrisse il comportamento autistico con un secolo di anticipo

Nel 1809, nel libro “Osservazioni sulla follia e sulla melanconia”, John Haslam osservò un paziente che in molti aspetti si adattava ai nostri attuali concetti di schizofrenia infantile. Raccontò il caso di un bambino di cinque anni ricoverato al Bethlem Hospital nel 1799. All’età di un anno, il piccolo ebbe il morbillo in forma grave. Quando aveva due anni, la madre si accorse che era più vivace del solito e più difficile da controllare. Non camminò fino all’età di due anni e mezzo e non parlò fino a quattro anni. Al Bethlem, quando fu separato dalla madre, pianse solo per poco. Era continuamente in movimento e in breve tempo acquisì un talento sorprendente nell’imitare.

All’esame clinico, la sua salute era buona. Sebbene non ci fosse alcuna evidenza di deficit neurologici, egli sembrava avere idee sbagliate riguardo le distanze; allungava la mano per afferrare oggetti notevolmente lontani dalla sua portata. Guardava gli altri bambini, gli dava grande soddisfazione, ma non si è mai unito a loro né si è mai affezionato ad uno di loro. Giocava in modo assorto ed isolato con i soldatini, teneva a mente diversi brani ed era capace di fischiarli correttamente. Sebbene conoscesse i nomi di molte cose e le espressioni che caratterizzano la passione, egli le usava in modo isolato. Così Haslam descrisse la scissione degli affetti un secolo prima di Bleuler. Alla fine, Haslam completò la sua descrizione del comportamento autistico del bambino sottolineando che il piccolo paziente non usava mai la prima persona, ma parlava di se stesso in terza persona.

John Haslam (1764 – 1844) era un medico e un farmacista inglese. Maturò le sue prime esperienze cliniche al St. Bartholomew’s Hospital, prima come studente e poi come medico. Divenne farmacista residente al Bethlem Hospital nel 1795 e, in seguito, fu uno dei governatori dell’ospedale.

Nel 1810 Haslam pubblicò il libro “Illustrations of Madness”, nel quale veniva ampiamente trattato il caso di James Tilly Matthews, commerciante di thè, ricoverato al Bethlem Hospital nel gennaio 1797 e trasferito nel dipartimento di pazienti incurabili l’anno seguente. I suoi parenti non erano d’accordo sulla diagnosi ed avviarono dei procedimenti legali facendo visitare il loro congiunto da due medici esterni che lo dichiararono sano di mente.

Questo libro è il primo documento di un particolare tipo di malattia mentale – la schizofrenia paranoide – ad essere pubblicato in inglese e un capolavoro di descrizione clinica. In esso c’è una parte redatta dallo stesso Matthews in cui si descriveva vittima di un complotto. Credeva che i suoi nemici lo tormentassero per mezzo di una macchina che emetteva raggi e che aveva danneggiato il suo corpo e la sua anima. Nonostante il verdetto iniziale che confermò la diagnosi fatta da Haslam, il caso venne riaperto nel 1815. Era quello un periodo di riforme e Haslam venne accusato di trattamento coercitivo illegale del paziente e licenziato dal Bethlem.

Haslam è stato indebitamente trascurato dagli storici della medicina. Senza alcun dubbio, fu lo scrittore di psichiatria più singolare. Ha lasciato descrizioni originali della semplice forma demenziale della schizofrenia, della nevrosi ossessiva e della malattia maniaco-depressiva. Il suo è stato il primo contributo in inglese sulla psichiatria forense ed è stato il più conciso e lucido espositore della gestione morale dei pazzi. Morì nel 1844.

 

Gabriella La Rovere

Redazione

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