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I fratelli degli autistici

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Filippo fratello di Tommy con la sua Hattori Hanzo 

I fratelli degli autistici sono una categoria umana ancora meno considerata degli autistici stessi. Seguono loro malgrado il destino di isolamento del fratello incomunicante, ma rispetto lui nemmeno hanno il privilegio di sentirsi al centro dell’ attenzione familiare.  Il fratello dell’ autistico da un certo punto della sua vita in poi capisce che per i propri genitori non può può essere lui il problema, quel fratello sanguisuga prosciuga chiunque gli stia accanto e quindi per lui è meglio defilarsi.

I fratelli degli autistici si somigliano tutti, sono silenziosi, profondi, sognatori e diffidenti. Per loro è difficile adeguarsi alla spocchia e il millantato splendore della loro contemporanea genìa. Della loro generazione non riconoscono l’ euforico divorare il tempo del cazzeggio. Hanno un problema grosso e irraccontabile, difficile ricevere gente a casa con quel fratello balzano che spadroneggia, difficile raccontare un loro piccolo successo a genitori in perenne stato di annichilimento.

Nel mio libro parlo dei fratelli di autistici, perché nessuno ne parla dal momento che in famiglia sono ritenuti quelli più fortunati e che possono farcela anche da soli. Sui fratelli degli autistici grava minacciosa e indicibile la spada di Damocle del fratello di cui un giorno dovranno occuparsi in prima linea, quando i genitori non ci saranno più.

Dovremmo invece far conoscere tra loro i fratelli degli autistici, tra simili possono capirsi bene e non farsi scrupolo di parlare, loro che possono farlo, con serenità dei loro problemi e dei loro interessi, amano sempre cose molto rare e speciali, il mio figlio fratello di autistico studia la lingua giapponese.

Nella città felice che sogno di inventarmi i fratelli di autistici avrebbero un ruolo fondamentale, sarebbero loro talentuosi “mezzosangue” la cerniera tra il mondo dei neurotipici e i loro insondabili fratelli.

Gianluca Nicoletti

Giornalista, scrittore e voce della radio nazionale italiana. E' presidente della "Fondazione Cervelli Ribelll" attraverso cui realizza progetti legati alla neuro divergenza. E' padre di Tommy, giovane artista autistico su cui ha scritto 3 libri e realizzato due film.

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