Quando occupare la scuola è un atto di bullismo verso 50 studenti disabili
Stiamo assistendo a un atto di bullismo autorizzato nei confronti di 50 studenti disabili.
Perché questo sopruso viene consentito? In nome di quale principio una quindicina di intolleranti può permettersi di limitare il diritto sacrosanto alla serenità dei loro coetanei più fragili e indifesi, che dovrebbero per primi proteggere se fossero veramente uomini.
Il loro è un comportamento da vigliacchi, da persone incapaci di vivere il loro tempo con gli strumenti basilari di civilizzazione, oggi indispensabili alla convivenza tra esser umani. Il rispetto delle categorie deboli è uno di questi principi, che non traspare certo dalla frase ottusa che hanno rivolto alla madre di un pluridisabile: Entrassero pure, ma dovete farci una dichiarazione in cui assumete voi la responsabilità. Perché né gli insegnanti di sostegno né gli operatori possono entrare’“.
Non è possibile riconoscere dignità di libera manifestazione del proprio pensiero a ragazzi che ragionino in termini così rozzi. L’ignoranza dei manifestanti che hanno attaccato ai muri lo striscione “Il Maffeo non accetta compromessi” è esplosiva, non è accettabile e credibile qualsiasi loro istanza di protesta, di fronte al dato di fatto che per loro rappresenti un compromesso riconoscere a dei disabili il diritto di vivere il tempo della scuola e della socialità, oltre al quale spesso esiste solo quello della segregazione e della solitudine.
La denuncia di una madre a “per noi autistici” non può rimanere inascoltata. La discriminazione di persone svantaggiate è un reato, come pure lo è il danneggiamento degli ausili per i ragazzi disabili.
Ci aspettiamo che la scuola si assuma le proprie responsabilità e dia una risposta a quelle cinquanta famiglie che aspettano in un cortile, in attesa che gli “irriducibili” manifestanti siano magnanimi a concedere a propri sfortunati figlioli la grazia di riprendere le loro attività scolastiche.
Leggi la cronaca di Chiara Ludovisi:
La scuola è occupata, vietato l’ingresso a disabili e autistici
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